Ancora un giorno della verità nel calendario di Giosuè Ruotolo (nella foto dentro il Tribunale ad ottobre), il militare campano indagato assieme alla fidanzata Rosaria Patrone per il duplice omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, avvenuto il 17 marzo dello scorso anno nel parcheggio del Palasport di Pordenone. Domani pomeriggio l’uomo sarà ascoltato nel tribunale pordenonese dai due pm titolari dell’inchiesta, Pier Umberto Vallerin e Matteo Campagnaro. Stavolta al centro dell’attenzione potrebbe esserci la richiesta di spiegazioni circa un falso profilo Facebook, ‘Anonimo Anonimo’ con il quale qualcuno ha molestato Teresa Costanza.
Ruotolo, dunque, sarà ascoltato nuovamente dopo l’interrogatorio fiume, durato otto ore, lo scorso ottobre. Al momento, la strategia difensiva indicata dal suo avvocato, Roberto Rigoni Stern, è attendista. “Domani mattina – anticipa il legale – sentirò la Procura, ma credo che la scelta sarà quella di avvalersi della facoltà di non rispondere. Non consociamo nemmeno i testi di questi messaggi Facebook, né indicazioni sulla presunta identità dell’autore. Il caso è diventato fin troppo mediatico, con una serie di notizie tutte da verificare, come la presenza di video hard. Situazioni delle quali non siamo a conoscenza”.
A seguito dell’interrogatorio, una volta che gli inquirenti avranno messo sul piatto i nuovi elementi, i possibili collegamenti con Ruoto e formulato ulteriori accuse, potrebbe scattare una misura cautelare. “Se così fosse – precisa l’avvocato Rigoni Stern – faremo immediatamente ricorso al Tribunale del Riesame. In questo modo avremo finalmente a disposizione gli elementi in mano alla Procura. Cosa attendersi? Difficile dirlo, in ogni caso escludo l’obbligo di firma, visto che Ruotolo vive in una caserma”.