“Commemorare le vittime delle foibe e l’esodo di istriani, fiumani e dalmati per non dimenticare dolorose e tristi pagine di storia a lungo trascurate e sulle quali, invece, è doveroso soffermarsi a riflettere”. Le parole sono del presidente del Consiglio provinciale di Udine Fabrizio Pitton in occasione della Giornata del Ricordo che verrà celebrata lunedì 10 febbraio, giornata nazionale istituita con legge dello stato nel marzo 2004. Al ricordo, il presidente Pitton, unisce anche l’appello alle giovani generazioni e al mondo della scuola a discutere e approfondire quei tragici eventi, “affinché ricordare quel tremendo passato – aggiunge Pitton – contribuisca a costruire una memoria collettiva che osteggi l’odio, le sofferenze, l’intolleranza”.
“Una vera e propria “barbarie” quella delle foibe, per usare il termine utilizzato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante le cerimonie del 2013 – continua Pitton – sulla quale questa giornata invita e deve continuare a farci pensare. Morti atroci di vittime innocenti, e molte persone costrette alla fuga, ad abbandonare le loro terre d’origine per l’unica colpa di essere italiani”. Per sollecitare tra i giovani riflessioni e dibattiti, e far nascere su questi drammatici episodi una coscienza critica, la Provincia di Udine d’intesa con il Teatro Nuovo Giovanni da Udine, in collaborazione con Azalea Promotion e il liceo Percoto ha organizzato per martedì 8 aprile una replica dello spettacolo “Magazzino 18” di Simone Cristicchi riservata alle scuole.
La promozione nei confronti degli istituti scolastici è partita alcuni giorni fa e riscuote notevole interesse. “Simone Cristicchi è un’artista poliedrico, sensibile e capace di proporci spettacoli che diventano momenti di approfondimento importanti – spiega Pitton –; “Magazzino 18” è un testo che non fa sconti a nessuno, propone fatti che le ideologie hanno strumentalizzato fin troppo, racconta un dolore che non può avere un colore politico, ha l’obiettivo di farci riflettere sulla nostra storia quale componente della nostra identità e del nostro futuro”.