Alle prime luci dell’alba, a Praturlone di Fiume Veneto, si è consumato il dramma che oggi ha sconvolto la piccola comunità pordenonese. Il corpo di un uomo, Achille Minatel di 47 anni, è stato trovato senza vita dalla madre, Anna Vignotto, appena fuori dalla porta di casa, in una pozza di sangue. La donna, preoccupata per non aver visto rincasare il figlio durante la notte era uscita alle 6.30 per cercarlo, facendo la macabra scoperta. Immediato l’arrivo dei Carabinieri, della Scientifica, del pm e del medico legale Giovanni Del Ben, accorsi per provare a fare chiarezza su una vicenda che ha ancora moltissimi punti interrogativi. L’uomo è certamente morto in seguito a una vistosa ferita sulla testa.
Cosa l’abbia procurata, lo stanno cercando di capire gli investigatori. La pista più probabile è che l’uomo sia stato ucciso. Ma non è del tutto esclusa, al momento, l’ipotesi di una caduta accidentale, a peso morto, visto che la lacerazione sul capo è compatibile anche con questa ricostruzione. Tuttavia, gli investigatori propendono per l’omicidio. Un ulteriore esame sul corpo potrebbe chiarire molti dubbi.
Achille Minatel, operaio all’azienda di materie plastiche “Pezzutti” di Fiume Veneto, ieri pomeriggio dopo il lavoro è uscito, recandosi al bar “3D”, nei pressi del distributore vicino allo svincolo di Azzano Decimo della A28. Ha bevuto una birra, fatto due chiacchiere, poi è andato all’Osteria Turlonia, dove aveva appuntamento con alcuni amici, e da lì, alle 19, si è spostato al bar “Al 36” a Cesena di Azzano Decimo, per poi tornare al Turlonia poco dopo le 20. Lì gli amici lo hanno salutato e di lui si sono perse le tracce. Lo scooter, con il quale si spostava in quanto senza patente, è rimasto parcheggiato fuori dall’osteria, che dista poche centinaia di metri da casa Minatel.
I vicini, riferiscono di non aver sentito alcun rumore; nemmeno i loro due alani hanno dato segnali d’allarme di notte. Ecco perché diventa difficile ipotizzare una colluttazione fuori casa. Tuttavia alcuni elementi, come diverse macchie di sangue sulla stradina di sassi, risultati spostati in più punti, fanno propendere per la presenza di un’altra persona. Eppure Achille Minatel, scapolo con la passione della pesca, viene definito dagli amici come un uomo tranquillo, senza nemici o vecchie storie in sospeso che avrebbero portato a una tragedia simile. Sconvolti i familiari: la mamma Anna, il papà Bruno, le sorelle Tatiana e Sonia e i due nipotini. Da Torre di Mosto, sono giunti anche gli zii materni e i cugini. Tutti increduli di fronte a una morte del genere. Sulla quale va fatta chiarezza.