Per affrontare il lungo periodo di recessione che sta colpendo anche il territorio regionale, non basta mettere a disposizione contributi economici di carattere eccezionale, ma occorrono sempre nuove e innovative risposte progettuali che consentano alle famiglie e ai singoli cittadini di fronteggiare meglio le difficoltà di una ricollocazione lavorativa.
Ne sono convinti Comune, Camera di Commercio, Confcommercio, Confartigianato, Legacoop Fvg, Confcooperative, Confapi Fvg e Confesercenti del capoluogo friulano che hanno deciso di sottoscrivere oggi, 17 luglio, a palazzo D’Aronco un protocollo d’intesa territoriale per la promozione di progetti innovativi di prevenzione delle nuove povertà.
“È sempre più urgente – dichiara il sindaco Furio Honsell – offrire un inserimento lavorativo alle persone che si trovano in difficoltà a causa della recessione economica e per questo è importante che tutti siano consapevoli e si adoperino per creare un’opportunità. Il Comune di Udine ha messo a disposizione delle borse lavoro, ma è importante sensibilizzare gli operatori economici affinché i lavoratori stessi possano utilizzare questo strumento”.
Il testo del protocollo, che vedrà impegnate per tre anni tutte le principali associazioni rappresentative delle diverse categorie di operatori economici presenti sul territorio comunale, prevede innanzitutto un immediato impegno economico del Comune di Udine di circa 50 mila euro in modo da poter avviare in tempi rapidissimi il bando per l’attivazione di borse lavoro straordinarie a valenza sociale.
“Il mondo delle imprese e quello dell’occupazione sono legati inscindibilmente – commenta il presidente della Cciaa Giovanni Da Pozzo, in rappresentanza di tutte le categorie coinvolte – ed entrambi hanno subito fortemente questa crisi dai contorni ancora incerti, ma che proprio sull’occupazione ha pesato e sta pesando moltissimo. Con questo patto confermiamo la volontà di impegnarci insieme, in forma di sistema, per affrontare la questione in modo coordinato, auspicando così di trovare gli strumenti più utili ed efficaci per creare speranza e nuovo lavoro”.
Ad entrare nel dettaglio dell’accordo è l’assessore comunale alla Salute ed Equità sociale, Simona Liguori. “Voglio innanzitutto ringraziare – spiega – tutti gli interlocutori istituzionali che con lo staff del mio assessorato hanno condiviso l’idea e la stesura di questo protocollo che sarà un importante strumento in favore dei nostri concittadini. Un riconoscimento per l’elevato senso di responsabilità sociale – chiarisce – va dunque a tutti i soggetti coinvolti. Il modello a cui si fa riferimento in questo testo – prosegue Liguori – è quello della Wellfare Community, della ‘Comunità Solidale’. Un modello di politica sociosanitaria che, attraverso il lavoro in rete tra istituzioni, società civile e territori garantisca maggiore protagonismo alla comunità, aiutandola nella realizzazione di un percorso di auto-organizzazione e di autodeterminazione fondato sui valori della solidarietà, della coesione sociale e del bene comune”.
Tutti i soggetti coinvolti, dunque, hanno definito un modello organizzato di intese permanenti in modo tale da promuovere e realizzare congiuntamente sia dei progetti innovativi finalizzati alla prevenzione delle nuove povertà e al contrasto dei fenomeni emergenti di esclusione sociale, sia specifici interventi di sostegno per realizzare dei progetti volti a favorire, direttamente o indirettamente, l’inserimento e il reinserimento lavorativo delle persone a rischio di esclusione sociale.
“Questo protocollo – spiega ancora Liguori – ha tratto ispirazione dal presupposto che, per affrontare l’attuale periodo di difficoltà in cui versano i lavoratori e le famiglie che si trovano molto spesso in una condizione che ha il sapore della mancanza di prospettiva e di futuro, non basti mettere a disposizione contributi economici di carattere eccezionale, ma occorrano anche innovative risposte progettuali. Da qui la nascita di un tavolo di intese permanenti tra Comune, tessuto produttivo e privato sociale per attivare un confronto volto a individuare, appunto, forme di iniziative condivise”.
Tra le prime misure che saranno messe in campo ci saranno, come anticipato, delle borse lavoro straordinarie oltre a iniziative coordinate di potenziamento degli sportelli di informazione e orientamento delle persone impegnate nella ricerca di lavoro.
Ma che cosa prevedono e a chi sono rivolte nello specifico, le borse lavoro? Le Bls avranno una durata di sei mesi e saranno destinate alle persone residenti nel Comune di Udine, disoccupate da non meno di 6 mesi, che non beneficiano di alcuna forma sostitutiva di reddito, che appartengono a un nucleo familiare i cui componenti sono anch’essi in stato di disoccupazione, che non hanno beneficiato di altre borse lavoro concesse dal Comune o da altri enti nell’ultimo biennio 2012-13. La Bls consiste in un periodo durante il quale il beneficiario/borsista svolge un’attività produttiva all’interno dell’azienda o ente ospitante, che potrà essere anche il Comune, nel quadro di un programma formativo individuale concordato fra l’amministrazione e il soggetto ospitante e accettato dal borsista. L’indennità economica onnicomprensiva sarà pari ai seguenti importi lordi: 260 euro per 20 ore settimanali; 325 euro a fronte di 25 ore settimanali; 390 euro a fronte di 30 ore settimanali.