Cesare Battisti potrebbe essere presto estradato dal Brasile, dove vive dal 2004, dopo diversi anni trascorsi in Francia. Ad avere pieno e assoluto potere decisionale, secondo quanto affermato dalla Procura Generale brasiliana, è il presidente della Repubblica, Michel Temer.
Il futuro dell’ex terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo (Pac), secondo il parere inviato al Supremo Tribunale Federale, è esclusivamente del capo dello Stato. E’ stata pertanto respinta dalla Procuratrice Raquel Dodge la tesi della difesa di Battisti che sosteneva che il decreto di non estradizione firmato dal predecessore di Temer, Lula Da Silva, non fosse modificabile.
Battisti in Italia è stato condannato per quattro omicidi, tra cui quello del maresciallo della Polizia penitenziaria Antonio Santoro, freddato mentre entrava in servizio in via Spalato a Udine, il 6 giugno del 1978 con l’aiuto della complice Enrica Migliorati.
Se Temer revocasse l’asilo politico all’ex terrorista dei Pac per lui si aprirebbero le porte del carcere in Italia, dove deve scontare quattro ergastoli. Il 3 ottobre 2017 Battisti è stato arrestato dalla polizia brasiliana a Corumbà, alla frontiera con la Bolivia, e trovato in possesso di un notevole quantitativo di denaro. Le autorità brasiliane hanno parlato di un tentativo di fuga da parte dell’ex terrorista che a sua volta ha parlato di una vera e propria imboscata, negando ogni addebito.