Il mistero sull’avvelenamento da tallio che ha colpito la famiglia Del Zotto, provocando la morte di Giovanni Battista, 95 anni, della moglie Maria Gioia Pittana, 86, e della figlia Patrizia, di 62 anni, rimane ancora senza una soluzione.
Oggi, infatti, i Carabinieri di Latisana hanno comunicato l’esito degli esami sui filtri del condizionatore e del deumidificatore della casa di Santa Marizza di Varmo. Le analisi hanno dato risultato negativo, portando, quindi, a escludere un contagio per inalazione nell’abitazione di via Thanner. La pista dell’acqua del pozzo era già stata precedentemente esclusa. Le indagini proseguono, insomma, per esclusione: si attendono ancora gli esami sul topicida e sugli escrementi di piccione, che sono stati inviati a un laboratorio specializzato di Milano.
A Desio, dove i sei membri della famiglia erano stati ricoverati, sono state eseguite le autopsie: le prime valutazioni avevano indicato l’avvelenamento da tallio come causa della morte delle tre vittime, ma rimane ancora da chiarire, attraverso esami più specifici, se il contagio sia avvenuto per inalazione o ingerimento.
Sono sotto controllo, invece, le condizioni dell’altra figlia di Giovanni Battista e Maria Gioia, Laura, di 58 anni, della badante della famiglia, Serafina Pogliani, di 49 anni, e del marito della prima vittima, Enrico Ronchi, 64 anni. Le indagini continuano anche a Nova Milanese, nella palazzina dove risiede la famiglia, per capire se il contagio possa essere avvenuto dopo il rientro del Del Zotto dalle vacanze in Friuli.