“Il progetto che prevede la costruzione della nuova autostrada che collegherà l’A28 con l’A23 dev’essere stracciato”. E’ netta la posizione dell’Associazione Ambiente 2000, che continua: “La quinta autostrada del Friuli Venezia Giulia andrebbe a impattare su biotopi e riserve naturali regionali di pregiatissimo valore naturalistico. Nel suo primo tratto a nord di Cimpello, lungo tutta la sinistra del Meduna, la nuova infrastruttura lambirà un habitat unico in Italia, cioè l’area dei magredi che si staglia tra i torrenti Cellina e Meduna, dove recentemente si è stanziato un branco di lupi”.
“Dopo Sequals, il tracciato autostradale piegherà verso il fiume Tagliamento attraversando altre zone di pregio naturalistico e storico come il bosco di Valeriano e le colline di Pinzano al Tagliamento. A Flagogna, per far posto all’autostrada saranno abbattuti i boschi golenali che occupano la sponda destra del Tagliamento e le colline attorno, le quali saranno perforate per costruire i tunnel autostradali”, proseguono dall’associazione.
“L’impatto ambientale più devastante dell’opera si avrà in corrispondenza della Riserva Naturale del Cornino, fondamentale punto di ricovero per fauna e avifauna, in particolar modo per i grifoni che in questa zona delle Prealpi Carniche trovano il loro habitat ideale. Nella Riserva, inoltre, si trova il piccolo ma importantissimo lago di Cornino, autentica perla naturale del Friuli. Tutto questo verrebbe definitivamente devastato dall’inutile colata di cemento, acciaio e asfalto. Al Cornino, l’infrastruttura attraverserà il Tagliamento, sempre all’interno della Riserva che comprende entrambe le sponde di questo tratto di alveo. Ricordiamo che il grande fiume friulano è l’ultimo fiume libero d’Europa per il suo corso senza interventi antropici in alveo. Il fiume stesso è considerato un’autostrada della natura percorsa da diverse specie animali che usano il Tagliamento per spostarsi e i suoi boschi golenali per trovare rifugio”, spiegano ancora da Ambiente 2000.
“Infine, prima di allacciarsi all’A23 al casello di Gemona-Osoppo, la nuova autostrada deturperà in maniera irrimediabile i boschi che si trovano nella zona di Rivoli di Osoppo, dove sono presenti diversi piccoli corsi d’acqua originati da risorgive. Tutti questi habitat attraversati dall’opera, saranno dapprima devastati dai lavori di costruzione e poi deturpati drasticamente dall’inquinamento sonoro e da polveri sottili del traffico leggero e pesante che percorrerà la nuova arteria. Oltre alle pesanti ricadute sull’ambiente da parte dell’opera, ci saranno anche ricadute economiche sulle tasche dei cittadini. La costruzione di questa costosa opera comporterà un ulteriore rialzo del pedaggio autostradale, già aumentato a causa dei lavori della terza corsia sull’A4 e dell’ampliamento di vari caselli”, proseguono.
“Il Fvg è una regione piccola, eppure è già attraversata da ben quattro autostrade (A4 Torino-Trieste, A23 Palmanova-Tarvisio, A28 Portogruaro-Conegliano, A34 Villesse-Gorizia) e da innumerevoli strade ordinarie; una quinta arteria autostradale renderebbe la nostra regione peggiore dell’hinterland milanese con strade, svincoli e autostrade che si incrociano e si accavallano, distruggendo sempre più le zone verdi del Friuli e riversando asfalto su riserve naturali, luoghi storici e biotopi. Ricordiamo che il Friuli Venezia Giulia è al quinto posto per il consumo di suolo, con un tasso di cementificazione prossimo al 10% (la capofila Lombardia è al 13%), quest’opera inutile, al pari dei Poli Intermodali di Ronchi dei Legionari e di Cervignano del Friuli, provocherà un grande incremento della percentuale di cementificazione del territorio, con danni a ecosistemi naturali e all’agricoltura”, concludono da Ambiente 2000.