Udine ricoprirà sempre più una funzione di primo piano nell’amministrazione della giustizia, soprattutto dopo la soppressione dei Tribunali di Tolmezzo, Cividale e Palmanova. Già i vecchi amministratori di Udine avevano individuato in città la struttura che potesse sovrintendere alla gestione della giustizia, anche alla luce del ruolo esercitato dal nostro capoluogo. Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, presieduto dal neoeletto avvocato Enrico Bulfone, alla luce delle dichiarazioni di qualche tempo fa del vicesindaco Giacomello su un annunciato decentramento del Palazzo di Giustizia fuori dalle mure cittadine, ha voluto incontrare i rappresentanti di Palazzo D’Aronco per fare chiarezza, visto che “eravamo preoccupati dalle possibili ricadute di questo scenario di un Palazzo di Giustizia decentrato, ipotesi per altro mai smentita dal sindaco”, dichiara l’avvocato Bulfone, ribadendo l’imprescindibilità della Cittadella della Giustizia da creare a Udine, accorpando i vari uffici (giudice di pace, Procura, ufficiali giudiziari, etc) in un’unica location.
Di fronte al consiglio dell’Ordine riunito al completo, hanno preso la parola esponenti della maggioranza e della minoranza. Il consigliere di Identità Civica, già candidato sindaco, Adriano Ioan ha sottolineato che “quella attuale è la sede naturale degli uffici giudiziari sia per la funzione che vi si svolge sia per un problema di risorse. Per Udine la permanenza nel centro storico del Tribunale è essenziale per la rivitalizzazione del centro cittadino”. E’ il progetto dell’ampliamento del Palazzo di Giustizia alla struttura che attualmente ospita gli uffici dell’Anagrafe, in via Beato Odorico e via Stringher. Sulla linea di Ioan anche il capogruppo di Identità Civica Loris Michelini ( “l’ordine del giorno depositato dal centrodestra per il mantenimento degli uffici in città era stato bocciato dalla maggioranza”), Paolo Pizzocaro (Per Udine), Lorenzo Bosetti, e il grillino Paolo Perozzo secondo cui “prima di affrontare il problema dei costi sostenuti dal Comune per la giustizia – che vanno senz’altro contenuti – bisogna verificare quali siano le esigenze della categoria; in ogni caso la concentrazione degli uffici è la soluzione migliore”.
Il consigliere di maggioranza Andrea Sandra ha negato che la maggioranza comunale voglia costruire un nuovo palazzo di Giustizia fuori dalle mura cittadine, nonostante quanto dichiarato mesi fa dal vicesindaco. Anche il consigliere di maggioranza Andrea Castiglione si è espresso per il mantenimento in città delle strutture.
All’incontro hanno preso parte anche Lorenzo Bosetti (Pdl), Mario Pittoni (Lega Nord), Maria Elena Porzio (Movimento 5 stelle).