Nel primo semestre 2014 i sistemi di rilevazione antifrode messi a punto da CRIF hanno consentito di rilevare in Italia più di 9.000 frodi creditizie perpetrate tramite furto d’identità. Questo dato appare particolarmente rilevante se lo si confronta ad esempio con quello delle rapine ai danni degli Istituti di credito, limitate a poche centinaia.
Nello specifico, le frodi creditizie – ovvero quegli atti criminali che si realizzano mediante furto di identità e il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene – pesano sempre in maniera significativa sul credito al consumo, con un aumento dell’importo medio del 7%.
Queste le salienze principali che emergono dall’ultima edizione dell’Osservatorio CRIF sui furti di identità e le frodi creditizie.
La situazione in Friuli-Venezia Giulia
La ripartizione delle frodi per regione di residenza dichiarata al momento della richiesta del finanziamento mostra, ancora una volta, una maggiore incidenza in Campania, in Sicilia e in Lombardia.
Rispetto ad un fenomeno criminale che non sembra conoscere crisi, nel periodo di osservazione i casi di frode creditizia registrati in Friuli-Venezia Giulia ammontano a 76.
A guidare la poco invidiabile graduatoria regionale si conferma Udine, con 30 casi, seguita da Pordenone, con 21.
Le province meno colpite sono invece risultate essere quelle di Gorizia, con 14 casi rilevati, e Trieste, con 11.
FRIULI-VENEZIA GIULIA 76
GORIZIA 14
PORDENONE 21
TRIESTE 11
UDINE 30
Fonte: Osservatorio CRIF sui furti di identità e le frodi creditizie
Il profilo delle vittime
L’analisi della distribuzione delle frodi per sesso delle vittime evidenzia che in 6 casi su 10 (il 60,3% del totale, per la precisione) si tratta di uomini. Nel primo semestre 2014, però, si registra una ulteriore crescita delle donne vittime di frode, con un +3,6% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Osservando invece la distribuzione delle frodi per classe di età, quella in cui si rileva il maggior numero di casi è quella compresa tra i 31 e i 40 anni (con il 25,6% dei casi), in lieve aumento rispetto al primo semestre 2013.
Segue la fascia d’età degli under 30 (con il 24,8% del totale), che probabilmente pagano a caro prezzo la tendenza a sottovalutare i rischi di pubblicare i propri dati personali sul web, spesso utilizzati dai frodatori per ricostruire l’identità delle ignare vittime.
È però la classe degli over 60 ad aver fatto registrare il maggior incremento rispetto al pari periodo 2013 (+27,6%).
“In Italia il furto di identità è un fenomeno ancora poco conosciuto dai consumatori, che spesso sottovalutano l’importanza di proteggere i propri dati personali dai malintenzionati – illustra Beatrice Rubini, Direttore della linea MisterCredit di CRIF -. Essere consapevoli della loro esposizione sul web, ad esempio, potrebbe rappresentare il primo passo per evitare di scoprire troppo tardi di essere vittima di furto di identità, con i relativi danni che ciò può creare alla gestione delle proprie finanze e alla possibilità di accedere al credito. Non solo questo fenomeno criminale continua a crescere ma, come purtroppo accade ogni anno, per il periodo Natalizio ci aspettiamo un picco di casi in concomitanza con l’accentuarsi dei consumi che vengono finanziati durante le festività di fine anno”.