Rivoluzionare il trasporto pubblico in centro città, passando dall’uso dell’autobus a quello delle più piccole e agili navette. E’ una delle principali richieste della città di Udine in vista della nuova gara per il Trasporto pubblico locale, che la Regione sta predisponendo proprio in questo periodo e che dovrebbe vedere la luce nel 2015.
Troppo grandi
“Per quanto riguarda il centro storico – spiega l’assessore alla Mobilità di palazzo D’Aronco, Enrico Pizza – l’idea è di portare le linee attuali verso l’asse tangente alla Udine ‘dentro le mura’, costituito da viale della Vittoria, piazza I maggio, piazza Patriarcato e viale Ungheria. Si tratta di un cambiamento per aumentare la velocità del trasporto. Il passaggio degli autobus tradizionali di 12 metri attraverso le vie più centrali è diventato antieconomico. I bus, infatti, devono fare i conti con l’aumento del traffico pedonale e ciclistico, che rallenta le corse”.Senza contare, aggiungiamo noi, che la stazza dei mezzi tradizionali impatta negativamente sul fondo stradale di porfido, il quale deve essere risistemato con sempre maggiore frequenza.
Nuovo asse
“Per questo percorso – dice Pizza – stiamo valutando alcune ipotesi assieme alla Saf. L’intenzione è spostare proprio qui le linee 1 e 3, ma anche parte della 2, della 7 e della circolare 9, realizzando tratti di corsie preferenziali per gli autobus. Inoltre, vorremmo rivedere la viabilità nell’intersezione tra piazza Patriarcato e piazza I maggio, accanto a Porta Manin, dove sistemare la fermata principale. Così facendo, libereremmo anche viale Aquileia dai bus, ricavando sulla via diversi posti auto a ‘spina di pesce’”
Circolare ‘dentro le mura’
Le vie centralissime, comunque non resterebbero sguarnite. “L’accesso a questa porzione di città con il Tpl – continua l’assessore – è indispensabile per l’utenza debole. Per questo, chiediamo con forza alla regione mezzi e chilometri di percorrenza per realizzare una sorta di circolare (l’ipotesi è delineata nella piantina qui pubblicata, ndr) per i bus navetta, ‘agganciata’ in tre punti con il percorso degli autobus sopracitato. Ciò non garantirebbe soltanto una maggiore velocità di percorrenza, ma anche il servizio della zona nord occidentale del centro, oggi scoperta”.
In periferia
Se questa è la priorità di palazzo D’Aronco per il nuovo sistema di trasporto pubblico, sono state prese in considerazione alcune criticità delle periferie. “In genere – prosegue Pizza – la copertura del territorio udinese è buona. Tuttavia, per citare le modifiche più urgenti, va potenziato, attraverso una maggior frequenza di mezzi, il collegamento con Godia e Beivars, così da renderlo più appetibile. Inoltre, per quanto riguarda la zona Est, l’ipotesi sarebbe quella di trasformare i collegamenti con Laipacco, via del Bon, Baldasseria e Lumignacco con un sistema a chiamata. L’attuale bando non prevede modalità di questo tipo, ma speriamo che la nuova gara contempli anche tali soluzioni. Infine, l’intenzione è di collegare la città con il Terminal Nord, per poi proseguire”.
Collegare l’hinterland
Già, perché le richieste di Udine riguardano anche il collegamento con i Comuni limitrofi. “Riprendendo il discorso – conclude Pizza -, la linea 3 dovrebbe continuare da Terminal Nord verso Cavalicco e Adegliacco. Inoltre, dovremo accrescere la frequenza e prolungare le linee che congiungono il capoluogo con Colugna e Feletto. Verso Est, le linee 4 e 5 di collegamento con Pasian di Prato e Passons sembrano adeguate, cosi come la sperimentazione della linea 3 fino a Zugliano, messa in atto assieme alla Provincia, ha dato buoni risultati. L’esperienza va mantenuta e sviluppata. Infine, tra le nostre proposte c’è anche la creazione, voluta con forza, di ‘pendolini’ (frequenza, uno ogni 20-40 minuti) di collegamento con Campoformido, Pozzuolo e Tavagnacco”.
“Equilibrare le risorse per Udine e per Trieste”
La proposta di palazzo D’Aronco per la sistemazione del trasporto pubblico – in vista della gara regionale per il Tpl, che determinerà il sistema fino al 2025 – è sicuramente ambiziosa, ma richiede anche molte risorse per essere attuata. E, di questi tempi, un aumento di fondi non è così facile da ottenere.
“Più trasporto pubblico – spiega l’assessore Enrico Pizza – è necessario. E per portare il sistema udinese a livello europeo abbiamo bisogno di più fondi. Realizzare il trasporto pubblico ideale non è proponibile ed è già un risultato che, come annunciato dall’assessore regionale Mariagrazia Santoro, le risorse per il 2014 siano rimaste invariate rispetto allo scorso anno”.
“Tuttavia – continua Pizza – tra l’immobilità e la perfezione c’è una via di mezzo. Chiediamo, per i prossimi anni, un aumento dell’impegno finanziario regionale che ci metta in grado di realizzare, magari in maniera graduale, le proposte da noi avanzate, a partire dalla sistemazione del trasporto in centro città. Quello che vorremmo è un riequilibrio delle risorse destinate a Udine e Trieste. Il capoluogo regionale ha a disposizione, proporzionalmente, risorse doppie rispetto alle nostre. Non chiediamo tagli al sistema di trasporto pubblico altrui, ma almeno una crescita dei fondi a nostra disposizione per avere un sistema almeno lontanamente simile a quello triestino”.