Un imprenditore friulano, operante nel settore dell’itticoltura, è stato denunciato per aver evaso le imposte utilizzando diverse società, tutte da lui amministrate, alcune delle quali risultate create al solo scopo di consentire a quelle più redditizie di evadere le imposte. I finanzieri della Guardia di finanza, diretti nelle indagini dalla Procura della Repubblica di Udine, hanno ricostruito una vera e propria truffa ai danni dell’Erario attuata mediante la sistematica emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti.
L’attività di acquacoltura infatti, generava redditi da sottoporre a tassazione, ma le imposte venivano evase attraverso la creazione di imprese con il solo scopo di emettere fatture false, le cosiddette “cartiere”.
La società realmente operante utilizzava la fatture per operazioni inesistenti emesse dalle “cartiere” per iscrivere a bilancio dei costi fittizi, riducendo i redditi prodotti e azzerando di conseguenza le imposte dovute.
Il Gip del Tribunale di Udine, accogliendo la richiesta formulata dalla Procura della Repubblica sulla base delle risultanze investigative della Compagnia di San Giorgio di Nogaro, ha disposto il sequestro di beni riconducibili all’imprenditore per l’importo corrispondente alle imposte evase.
Sotto sequestro i conti correnti, cassette di sicurezza, quote societarie e lussuose automobili e moto, tra cui Porsche 911, BMW 640 e Harley Davidson per 200mila euro per un valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro.