Nelle prime ore del giorno, tra il 16 e 17 luglio, una pattuglia della Polizia Stradale di Trieste, nel corso di un servizio di pattugliamento e controlli straordinari per il contrasto dell’immigrazione clandestina, ha fermato un’Audi con a bordo quattro uomini, un italiano e tre di origine cinese in possesso di apparente regolare permesso di soggiorno.
I quattro avevano con sé una ingente somma di denaro contante, circa 140mila euro, gran parte del quale in banconote da cinquecento e duecento euro, occultata sotto il sedile del passeggero anteriore. Somme di cui non fornivano una plausibile e credibile descrizione della provenienza.
Gli stessi, di giovanissima età compresa tra i 20 ed i 23 anni, propinavano, infatti, agli operatori una versione dei fatti secondo cui sarebbero stati di ritorno dal confinante territorio sloveno dove non avrebbero, però. trovato il casinò presso il quale andare a giocare.
Le difficoltà di comprensione linguistica, le improbabili dichiarazioni acquisite nella immediatezza dei fatti e altre anomalie rilevabili dalle circostanze, orientavano gli agenti a operare controlli congiunti alla Guardia di Finanza – Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trieste in merito al passaggio transfrontaliero della somma in argomento.
Da qui la mirata attività degli agenti di polizia tributaria che, in sinergico coordinamento con gli agenti della Polizia Stradale di Trieste, consentiva di contestare, al detentore della somma sopra evidenziata, la omessa dichiarazione doganale di trasporto prevista dall’art. 3, comma 2, del D.Lgs. 19 novembre 2008, n.195, procedendo così al conseguente sequestro delle somme previste dalla legge.