Il Comitato provinciale di Pordenone per l’ordine e la sicurezza vieta di suonare ‘Bella ciao’ durante la cerimonia ufficiale del 25 aprile per motivi di ordine pubblico, l’Anpi protesta e in serata una nota del Prefetto precisa: “Non vi sono motivi ostativi all’esecuzione della canzone. E l’ Anpi dichiara infine che la prefettura “ha fatto retromarcia” e parla di “vittoria” dell’associazione. Il divieto era motivato dal fatto che da anni in piazza a Pordenone, in occasione del 25 aprile, gruppi di anarchici danno vita ad azioni di disturbo specie contro esponenti dell’amministrazione provinciale. L’Anpi da fuoco alle polveri, seguita da esponenti loali di varie forze politiche.
La Sel pordenonese esprime “sconcerto”. E’ poi la volta dell’Idv: secondo il segretario Fvg Luca Santarossa ‘Bella ciao’ “non può essere cancellata”. Durissimo è il senatore del Pd Lodovico Sonego, che chiede l’allontanamento del Prefetto da Pordenone. La polemica cresce e la tensione anche, fino a quando non arriva, nel pomeriggio,, la nota della Prefettura mirata proprio a smorzare le polemiche: “A chiarimento delle argomentazioni emerse in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica si precisa che non vi sono motivi ostativi all’esecuzione della canzone ‘Bella ciao'”.
E’ sufficiente. Dal Parlamento la deputata friulana di Sel Serena Pellegrino invita il Prefetto a cantare personalmente ‘Bella ciao’.
Di tutt’altro parere il presidente della provincia di Pordenone, Alessandro Ciriani, che definisce il 25 aprile a Pordenone “da anni” una “farsa e non una cerimonia ufficiale”. “La decisione del Prefetto è stata strumentalizzata ad arte”, conclude. E ora si torna a preparare la festa con animi sereni.