I casi più clamorosi sono quelli che riguardano i bimbi, ma in Italia si sono perse le tracce di un piccolo esercito di persone.
Al 30 giugno 2013, risultavano mancanti all’appello, secondo i dati diffusi dal Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, circa 27 mila persone, delle quali 9.534 italiani. Il fenomeno è più evidente in Lombardia, Lazio, Puglia, Campania e Sicilia, ma pure in Friuli Venezia Giulia, per quanto i numeri siano decisamente più limitati, dobbiamo fare i conti con almeno 119 corregionali dei quali si è persa ogni traccia.
Un paese svanito
Dal 1974 al 2013, sono spariti in regione 3.582 individui: 524 in provincia di Udine (433 minorenni); 36 in provincia di Pordenone (8 minorenni), 68 a Trieste (11 minorenni) e altri 16 nel Goriziano (4 minorenni).
Ne sono stati ritrovati 2.938. Bisogna poi tenere conto del fatto che la stragrande maggioranza dei casi riguarda minori o cittadini stranieri, che abbandonano i centri di accoglienza senza comunicare la loro destinazione facendo così scattare le procedure.
Dalla struttura appartenente al ministero dell’Intrerno, diretta a Roma dal prefetto Vittorio Piscitelli, che impegna a tempo pieno venti persone, ci hanno spiegato che i numeri riguardanti il Friuli Venezia Giulia sono tutto sommato limitati, ma ciò non toglie che l’improvvisa scomparsa di una persona, sparita senza lasciare alcuna traccia e, a volte, senza motivi apparenti, crea forte sconcerto e altrettanto allarme nell’opinione pubblica.
Cause scatenanti
In realtà, le cause scatenanti di questo fenomeno sono note e legate a molteplici fattori. Ci sono le persone affette da malattie neurodegenerative che perdono ogni cognizione spazio-temporale, spesso anziane, oppure gli adolescenti insofferenti delle regole famigliari che decidono di scappare di casa.
Nella maggior parte dei casi si tratta di sparizioni a lieto fine, perché il sistema di ricerca che scatta dopo la denuncia, resa più spedita anche grazie alle modifiche introdotte dalla legge 203 entrata in vigore nel novembre del 2012, mobilita forze importanti e garantisce spesso nel giro di poche ore di ritrovare chi si è smarrito senza gravi conseguenze per la sua salute.
Purtroppo a volte queste persone vengono ritrovate morte e quasi sempre i decessi sono legati alle condizioni meteo climatiche avverse, a incidenti, allo stato di salute precario o, peggio ancora, al suicidio.
Contromisure
Il legislatore, di fronte al crescente fenomeno delle persone che scompaiono nel nulla, è corso ai ripari approvando una legge che rende molto più rapide le azioni di risposta in caso di denuncia, rendendola per altro possibile anche a chi non è diretto congiunto o convivente, come avveniva in passato. Il primo comma della legge 203 del 2012, recita infatti che “Fermo restando quanto previsto dall’articolo 333 del codice di procedura penale, chiunque viene a conoscenza dell’allontanamento di una persona dalla propria abitazione o dal luogo di temporanea dimora e, per le circostanze in cui è avvenuto il fatto, ritiene che dalla scomparsa possa derivare un pericolo per la vita o per l’incolumità personale della stessa, può denunciare il fatto alle forze di polizia o alla polizia locale”. Basta quindi la denuncia per far scattare la macchina delle ricerche.
Una mano dal Web
Chi lotta contro la scomparsa delle persone non è più costretto a inondare le strade di appelli con la foto del proprio caro e ha un’arma in più, grazie alla sempre maggiore estensione dei social network e, più in generale di Internet.
Se a livello locale le ricerche sono rese più incisive dal coinvolgimento dei volontari della Protezione civile, spesso supportati da unità cinofile ben addestrate, per diffondere fuori dai confini regionali notizie sugli scomparsi è sufficiente inserire foto e generalità su uno dei tanti siti web dedicati, come quello di “Chi l’ha visto” la popolare trasmissione televisiva che da anni si occupa di tale argomento. Anche Facebook, che ha pagine pposite, tramite il passaparola permette di diffondere a una rapidità incredibile gli appelli alla ricerca, anche se in molti casi bisogna fare attenzione che non si tratti di episodi ormai datati.