In questi anni, nonostante la crisi, il Friuli Venezia Giulia è stato terra d’immigrazione. Non ci riferiamo, però, tanto agli arrivi dall’estero, ma soprattutto a quanti hanno deciso di venire a vivere e lavorare nella nostra regione dal resto del Belpaese. A dirlo sono i dati dell’Istat, che riporta, anno per anno, il numero dei cambi di residenza.
Terra d’immigrazione
Stando alle cifre ufficiali, dall’inizio del 2008 alla fine del 2013, ben 50.749 persone provenienti dalle altre regioni italiane hanno preso casa in Fvg, contro le 49.815 dall’estero. Insomma, gli ingressi ‘nostrani’ sono stati più alti di quelli stranieri. Poi, naturalmente, vanno considerate anche le uscite, vale a dire gli uomini e le donne che dal Friuli sono andati a vivere altrove: 38.748 residenti del Fvg si sono trasferiti in altre parti dello Stivale, 17.577 hanno varcato i confini nazionali. Alla fine dei conti, il ‘saldo’ con il Belpaese è positivo per 12.001 unità, quello con il resto del mondo per 32.238 individui.
Meridione in prima linea
Entrando nel dettaglio, i 12 mila e uno immigrati ‘interni’ sono sia italiani, sia straneri: i primi sono 9.642 – ovvero rappresentano l’80 per cento del totale – i secondi 2.359. Il Fvg, quindi, sembra aver rappresentato, per quanto riguarda il lavoro, una sorta di ‘salvagente’ per tanti nostri connazionali e immigrati dall’estero già presenti in Italia. Ma da dove provengono? Per lo più, dal Meridione e dalle isole. Questo gruppo, con 9.116 persone, rappresenta il 76 per cento del totale. Segue il Nord con 1.904 unità (il 16 per cento), mentre dal Centro si sono trasferiti solamente in 981 (l’8 per cento).
Arrivano i ‘cugini’
E’ possibile anche sapere quali sono le regioni italiane che più hanno contribuito all’immigrazione ‘interna’. Il gruppo più numeroso è quello proveniente dalla Campania, dalla quale sono arrivate 3.880 persone. In seconda posizione troviamo la Sicilia, con 2.049 unità. La vera sorpresa, però, siede sul terzo gradino del podio. Qui, infatti, non troviamo un’altra regione del Meridione (la Puglia, con 1.757 trasferimenti, e la Calabria, con 763 cambi di residenza, si devono accontentare rispettivamente del quarto e del quinto posto), ma il vicino Veneto.
Dall’unica regione italiana con cui confiniamo, in sei anni sono giunti 1.900 nuovi residenti del Fvg. Insomma, la quasi totalità di chi è arrivato qui dal Nord. Per quanto riguarda il resto del Settentrione, i saldi negativi e positivi si annullano tra loro.
Destinazioni
Infine, occupiamoci delle province di arrivo. Le quattro suddivisioni territoriali del Fvg, infatti, non hanno ‘assorbito’ l’immigrazione allo stesso modo. Il 38 per cento dei nuovi residenti ‘nostrani’ della nostra regione (4.550) hanno scelto la provincia di Udine, il 28,3 quella di Trieste, il 22,2 la Destra Tagliamento e restante 11,5 l’Isontino.
Diversa la situazione per i 32mila immigrati stranieri (tra i quali ci sono anche alcuni italiani di rientro dall’estero). Il 35,2 per cento (11.370) si è stabilito nella più grande provincia friulana, il 32,4 (10.447) nel Friuli occidentale, il 19,6 nella provincia di Trieste e il 12,8 in quella di Gorizia.
Nel complesso, Udine ha ‘guadagnato’ 15.920 nuovi cittadini, Pordenone 13.112, Trieste 9.723 e Gorizia 5.484.
Pubblico e servizi
Le differenze tra le scelte degli immigrati ‘nostrani’ e quelli stranieri possono essere spiegate con le modalità d’impiego nel mondo del lavoro. Con tutta probabilità, chi è arrivato dall’Italia ha trovato spazio nei settori pubblico e dei servizi (ecco perché Trieste supera Pordenone), mentre gli altri sono stati assunti nella manifattura. Ciò spiegherebbe il ‘boom’ della Destra Tagliamento, che quasi raggiunge la provincia di Udine.
Fuga all’estero, 9mila friulani hanno varcato i confini
La crisi ha spinto sempre più friulani, con tutta probabilità si tratta di persone con alte competenze (i cosiddetti ‘cervelli), a cercare fortuna oltre i confini nazionali. Lo dimostra il confronto dei dati del periodo pre crisi con quelli dal 2008 al 2013. Negli anni di ‘vacche grasse’ (2002-2007), infatti, i friulani che hanno cambiato residenza optando per il ‘resto del mondo’ erano 6.558, poco più di mille all’anno in media. Nei sei anni successivi, di ‘vacche magre’, il ‘conto’ è salito a quota 9.320 persone. Insomma, il fenomeno della ‘fuga all’estero’ è cresciuto del 42,3 per cento. Inoltre, se nel primo periodo preso in considerazione i flussi erano più o meno stabili, nel secondo il trend è stato sempre in salita. Dai 1.311 del 2008, infatti, siamo progressivamente passati ai 2.191 del 2013.
Anche gli addii al Friuli degli stranieri che si erano stabiliti in regione sono aumentati. E in maniera più marcata. Se dal 2002 al 2007 gli stranieri che hanno deciso di trasferirsi all’estero, nel Paese d’origine o in altri Stati europei, sono stati 4.001, nei sei anni successivi sono diventati 8.257 (la punta massima è stata nel 2012 con 1.821 cancellazioni): il fenomeno, quindi, è più che raddoppiato. Questo a fronte di una crescita degli arrivi dall’estero in salita dal 2002 (5.545 iscritti) al 2007 (11.309) e di un calo continuo dall’inizio della crisi a oggi. L’immigrazione di stranieri è passata dalle 11.205 persone del 2008 alle 5.427 del 2013.
Dall’inizio della crisi, quindi, le persone che hanno abbandonato il Fvg per l’estero sono state 17.577. la prima provincia per emigrazione è quella di Udine, con 7.223 cambi di residenza. sul secondo e sul terzo gradino del podio troviamo la Destra Tagliamento (4.750 trasferimenti) e Trieste (3.443 addii). infine, nell’Isontino l’emigrazione si è attestata a quota 2.161 unità. Rispetto ai sei anni che vanno dal 2002 al 2007, i trasferimenti all’estero dal Fvg sono cresciuti del 66,6 per cento. in particolare, l’aumento è stato del 113,7 per cento nel Friuli Occidentale, del 103,5 in provincia di Udine e del 93,8 nell’Isontino. Trieste è in controtendenza: il fenomeno è addirittura calato del 6 per cento.
DOVE ANDIAMO
Siamo attratti da Emilia e Trentino
Per quanto riguarda i saldi migratori interni, vale a dire i flussi da e verso le altre regioni italiane, il Friuli Venezia Giulia è ‘in attivo’ con quasi tutte le altre parti dello Stivale. In 17 casi su 19, anche se con notevoli differenze numeriche (dalle 10 della Valle d’Aosta alle 3.880 della Campania), le persone che decidono di venire a vivere in Friuli sono più numerose di quelle che decidono di abbandonare il nostro territorio.
Solamente in due casi il Fvg risulta essere ‘in passivo’. Si tratta di altre due regioni con il nome composto, vale a dire del Trentino Alto Adige e dell’Emilia Romagna. Insomma, i friulani che decidono di spostarsi all’interno del Paese sembrano non voler allontanarsi più di tanto dalla loro terra.
Nell’arco di sei anni, abbiamo ‘perduto’ complessivamente 430 persone: 137 sono andate verso i monti trentini e altoatesini, 293 hanno optato per la pianura padana o per la riviera adriatica. Va detto, comunque, che, con il passare del tempo, l’Emilia Romagna ha perso un po’ del suo appeal (nel 2008 il saldo negativo era di 80 unità e nel 2013 di 39), mentre ha Il Trentino Alto Adige è diventata una meta sempre più apprezzata (dai 13 emigranti del primo anno di crisi siamo passati ai 44 del 2012 e ai 41 del 2013).