Lui, quegli ‘spicchi’ di città li segue da oltre 6 anni. Già, perché il consigliere comunale, il medico Mario Canciano Canciani (Innovare con Honsell), è l’unico delegato di quartiere riconfermato dalla nuova amministrazione. Un servizio, questo, che non è mai venuto meno, nemmeno nei 12 mesi in cui i nuovi delegati non erano stati ancora nominati. “Anzi – specifica Canciani – la gente e le associazioni mi ha chiamato più di prima. Dopo tanti anni, diventi un punto di riferimento sia per le piccole cose, sia per le emergenze. Come accade in ospedale, le persone hanno bisogno di essere rassicurate e di poter contare su qualcuno che si prenda in carico i problemi”.
A 120 chilometri orari
Quali sono, dunque, le emergenze a Godia, Beivars e San Bernardo? “Il problema più sentito – risponde il medico – riguarda lo stato delle strade e dei marciapiedi. E se la gente lo percepisce, significa che la questione esiste e che bisogna provvedere. Dimostrare di essere presenti, ripeto, è già un passo avanti. Sempre in tema di viabilità, i residenti hanno segnalato la velocità delle automobili che percorrono via Emilia e via Bariglaria. Alcuni di loro hanno cronometrato i ‘passaggi’: ebbene c’è chi, in pieno giorno, sfreccia anche a 120 chilometri orari”.
No ai dormitori
La questione di fondo, per Canciani, è il fatto che “queste sono le frazioni più periferiche e agricole del Comune di Udine e tale caratteristica va mantenuta. Godia, Beivars e San Bernardo non devono trasformarsi in dormitori. Non solo devono diventare più vivibili, a misura di famiglia e di bambino (questo è il territorio anagraficamente più giovane del capoluogo), ma devono attrarre gente anche dal resto della città”.
Motocross nei prati stabili
A essere frequentato da persone di altri quartieri è sicuramente il parco del Torre. “Questo – dice il consigliere – ha un notevole successo: alcune domeniche sono state registrate anche 300 presenze, soprattutto di famiglie con bambini e animali. Peccato che ci sia il problema delle moto da cross che, nonostante la segnaletica, passano per il parco. Quasi tutti i prati stabili, protetti dalle leggi regionali, sono ‘arati’ dalle moto. La situazione è stata più volte segnalata, ma il problema resta”.
Circoscrizione impresentabile
E veniamo agli spazi di aggregazione, “di cui si sente la mancanza – spiega il medico -. La sede circoscrizionale di Paderno va rivista. Ora è impresentabile, specie sul piano della funzionalità. Basti pensare che, in questi anni di affitto pagato (25 mila euro ogni 12 mesi, con manutenzione straordinaria a carico dell’amministrazione), non si è mai provveduto ad adeguare le sale alle normative per la sicurezza. Al momento sono disponibili solo la stanza dove sono erogati i servizi (la nostra è la seconda circoscrizione per l’utilizzo degli sportelli di quartiere) e la biblioteca. In questo territorio ci sono una ventina di associazioni, metà delle quali sportive, e tanti giovani da coinvolgere, che potrebbero usufruire di una sala riunoni”.
La figura del delegato
Mario Canciano Canciani, dall’alto della sua pluriennale esperienza di delegato, non si limita a dire quali sono le emergenze dei quartieri a lui ‘affidati’, ma si esperime anche sul metodo, ovvero sulla figura del delegato. “Chi si occupa dei territori – spiega il medico – dovrebbe avere qualche potere in più, non solo di segnalazione, ma anche d’intervento e di risoluzione dei problemi. Per esempio, il sottopasso di viale Vat, utilizzato da pedoni e ciclisti che vanno al cimitero di Paderno. Ebbene, nella bella stagione si riempie di rametti, foglie ed emoli che, poi, diventano una sorta di marmellata sulla quale i passanti scivolano. Su questo tema sono già state fatte segnalazioni, ma parlando con gli assessori ci sono poche possibilità di modificare le cose, come capitato lo scorso anno. Eppure, in questo caso basterebbe che il delegato potesse, in maniera coordinata, mettere in moto il verde pubblico (sarebbe sufficiente potare qualche ramo) per risolvere il disagio”.
“Ci sono – continua Canciani – tante piccole questioni che potrebbero essere sistemate con un po’ di burocrazia in meno. La verità è che c’è un problema di ascolto da parte del palazzo e che, alle volte, ci si perde in un bicchiere d’acqua. Faccio un altro esempio. Un cittadino mi chiama per un palo installato nel suo giardino, dopo aver invano tentato di sistemare la cosa con gli uffici. E’ bastata una mia telefonata alla società proprietaria e la soluzione è stata trovata. Per 12 anni sono stato presidente della Società europea di malattie respiratorie e ho visto le realtà di diversi Paesi: nell’Europa centrale e in quella del Nord, la burocrazia non è così”.