La conferenza stampa di presentazione del Congresso dei Friulani del Canada, in occasione del 40°anniversario di fondazione della Federazione, che raccoglie ben 16 Fogolârs, e si svolgerà dal 23 al 27 luglio in Friuli, ha fornito l’occasione per ribadire l’importanza del ruolo svolto da questi enti “vere e proprie ambasciate del Friuli Venezia Giulia”, come ha sottolineato Pietro Pittaro, presidente di Ente Friuli nel mondo.
Pittaro ne ha approfittato per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, dopo la dura polemica innestata dalle dichiarazioni del giornalista Tommaso Cerno, che a Grado aveva puntato il dito contro i fondi spesi dalla Giunta regionale per l’ente incaricato di mantenere i contatti con i friulani all’estero, mentre il punto nascite di Gorizia chiude. “Qualche giornalista in malafede – ha tuonato Pittaro – dimentica la storia di questa regione, fatta di povertà ed emigrazione, dimentica l’importante contributo dato dai Fogolârs alla ricostruzione post terremoto e dimentica anche che l’ente da me guidato lavora con un dipendente e mezzo e si è visto ridurre i fondi dell’80 per cento, nonostante mantenga vivi i legami con migliaia di corregionali sparsi nel mondo e ben 160 Fogolârs”. Pittaro si è poi rivolto alla Regione: “Credo sarebbe opportuno darsi una strategia evitando che ogni nuovo assessore cancelli di punto e in bianco quanto fatto dai precedenti salvo lasciare questo territorio, i suoi prodotti e le sue valenze privi perfino di uno slogan, com’è avvenuto per il vino”.
Ivano Cargellno, presidente, della Fogolârs Federation of Canada-Ottawa, quasi a voler evitare altre polemiche ha ribadito che i Fogolârs canadesi per questa trasferta in Friuli pagano tutto di tasca loro, ma ha anche ricordato che: “Tutto quanto fate per parlare del Friuli all’estero è un investimento importante: ho ricevuto la scorsa settimana un opuscolo turistico che parlava del Friuli Venezia Giulia citando solo Trieste e la Basilica di Grado. Sul Friuli, sul suo patrimonio storico, ambientale ed enogastronomico neppure una riga. Dal Canada arriveremo in cento e saremo in futuro altrettanti ambasciatori che parleranno di questa terra all’estero”.
Il console del Canada a Udine, Primo Di Luca ha rafforzato i concetti espressi da Cargnello: “In Canada vivono attualmente circa 250 mila cittadini di origine friulana. Più dell’80 per cento dei delegati che parteciperanno al congresso appartengono alla seconda generazione e sono impegnati nel tessere una rete di collaborazioni in vari campi tra il Friuli e il Paese nordamericano. Ecco perché è importante sostenere il lavoro dei Fogolârs, tanto più in un momento difficile come questo”.
I lavori veri e propri del Congresso, che avrà come tema la scoperta delle radici, si apriranno giovedì 24 luglio con la cerimonia inaugurale al Castello di Udine, per poi dipanarsi in una serie di visite sull’intero territorio regionale e concludersi domenica 27 luglio a Villa Manin con la celebrazione del 40° anniversario della fondazione della federazione dei Fogolârs canadesi.