Più volte, a cominciare dai politici, si dice che i bambini, i ragazzi, i giovani sono il futuro del nostro Paese.
Non è vero, è solo espressione di retorica e sentimentalismo occasionali.
Loro sono il nostro presente.
I dati sono impressionanti, la disattenzione delle istituzioni e della politica incredibile: mentre la povertà dei bambini cresce il piano nazionale è fermo da un anno, come pure l’Osservatorio nazionale infanzia aspetta da un anno la nomina di alcuni suoi membri.
Le famiglie sono sempre più sole con le loro difficoltà esistenziali, relazionali ed economiche.
La questione vera non è l’aumento, fra l’altro con indicazioni numeriche controverse del Pil, ma dovrebbe essere sempre quella delle qualità delle relazioni e pensando in particolare alle bambine e ai bambini; questa è decisa in famiglia, o comunque nei nuclei affettivi e nei luoghi della socializzazione ed educazione, con l’evidente attenzione alle scuole, dagli asilo nidi alle scuole dell’infanzia e a quelle primarie e ancora ai luoghi territoriali in cui vivono: paesi e quartieri di città, attività sportive, rapporti con i mezzi di comunicazione. Le carenze nel nostro Paese sono gravissime e incredibili!
Ripenso all’art. 3 della nostra Costituzione in cui si parla della pari dignità sociale e della uguaglianza senza alcuna distinzione e al compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza e impediscono il pieno sviluppo della persona umana.
Quindi questi dati impressionanti rivelano condizioni che impediscono lo sviluppo delle persone dei bambini e delle bambine.
La gravità è massima!
E a proposito di riforme, queste sono le riforme indispensabili!
Parroco di Zugliano
e fondatore del Centro Balducci