Un friulano su tre riceverà la posta due o tre volte a settimana. Da questo mese, infatti, si completa in regione la terza fase del recapito a giorni alterni, come previsto dalla Riforma del Servizio postale universale. Tale soluzione, che riguarda i centri che hanno bassi volumi di corrispendenza, toccherà buona parte dei Comuni friulani (vedi tabelle qui a fianco). Iniziata nel 2015, il nuovo modello di recapito sarà diffuso principalmente nei territori provinciali di Udine e di Pordenone. Nel primo caso, il recapito a giorni alterni interesserà il 43 per cento della popolazione, nel secondo il 44,5 per cento. ‘Sfiorato’, invece, il Friuli orientale: nella provincia di Gorizia i giorni alterni è stato attuato nel 2016 nei Comuni di Doberdò del Lago e Sagrado. Il territorio triestino, infine, tale modello non sarà applicato.
Entrando nei dettagli, i postini consegneranno la corrispondenza con una rotazione bisettimanale: nei primi sette giorni, la cassetta delle lettere sarà riempita il lunedì, il mercoledì e il venerdì, negli ultimi sette giorni il martedì e il giovedì. Lo stesso accadrà per la raccolta della corrispondenza inserita nelle cassette, mentre le lettere consegnate agli uffici postali saranno raccolte quotidianamente. Fa eccezione la posta prioritaria, la cui velocità di consegna varierà da uno a tre giorni dalla consegna.
Il motivo di tale rivoluzione è presto detto: da tempo, ormai, la posta tradizionale viene sempre meno utilizzata dagli utenti, mentre è salito il volume di pacchi consegnati grazie al commercio elettronico. In Italia, infatti, nel 2017 sono stati recapitati 60 milioni di pacchi, il 45 per cento in più rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda il nostro territorio, “Udine – fa sapere Poste Italiane – è una delle province nel quale è stato un incremento molto significativo di pacchi ordinati su Internet e consegnati dalla nostra rete dei portalettere e del corriere espresso del Gruppo (Sda): 450mila pacchi, con un incremento del 30 per cento nel 2017. A Pordenone e provincia si è toccata quota 240mila pacchi, con un incremento del 30 per cento nel 2017”.
Per questo motivo, alla consegna a giorni alterni sarà affiancata un’altra innovazione, vale a dire il rafforzamento del sistema di consegna dei pacchi spediti grazie all’e-commerce. In 23 Comuni della Provincia di Udine – tra i quali lo stesso capoluogo friulano, Cividale, San Daniele, Latisana, Aquilea, Cervignano, Lignano, Palmanova, San Giorgio di Nogaro – il recapito sarà quotidiano ed effettuato con due reti distinte, ma integrate. La prima provvederà ogni giorno alla consegna della corrispondenza per tutti i prodotti postali, mentre la seconda, la Linea Business, opererà quotidianamente e sarà maggiormente orientata alla consegna dei pacchi e dei prodotti e-commerce, anche in fasce orarie pomeridiane (fino alle 19.45) e il sabato.
“In altri 73 Comuni – conclude Poste Italiane – della provincia verrà invece introdotto il modello di recapito a giorni alterni per quelle realtà che hanno bassi volumi di corrispondenza. In 27 di questi prevediamo di garantire il recapito dei quotidiani in abbonamento e di integrare il servizio con linee business dedicate, nel caso di accordi commerciali ad hoc. Il nuovo modello di recapito non coinvolgerà gli Uffici Postali presenti nel territorio”.
“Ok alla razionalizzazione, ma solo a fronte di servizi innovativi”
“Razionalizzare il servizio va bene, ma solo se nel contempo si introducono servizi innovativi, come il ‘postino digitale’. Ma non mi sembra che tali misure siano state diffuse in maniera capillare”. A parlare è Alessandro Fabbro, sindaco di Farra d’Isonzo e segretario dell’Anci Fvg. “Nel tempo – dice Fabbro – abbiamo aperto diverse vertenze con Poste Italiane e in passato abbiamo scongiurato, assieme alla Regione, la chiusura di tanti uffici postali nei piccoli centri del territorio. Per quanto riguarda la consegna a giorni alterni, si può razionalizzare un servizio essenziale come questo, ma solo se allo stesso tempo si prendono misure innovative, come dotare il postino di pos per il pagamento con il bancomat e metterlo nelle condizioni non solo di recapitare, ma anche di raccogliere le raccomandate. Nella mia esperienza, tale soluzione non è ancora diffusa come dovrebbe. Senza ciò, si tratterebbe solamente di un dimezzamento del servizio e di una discriminazione di parte dei cittadini per ragioni orografiche”.