Meglio mettersi il cuore in pace: nei prossimi tre anni servirà tanta pazienza e attenzione nell’affrontare i disagi creati dalla presenza di diversi fattori che renderanno complicato percorrere un tratto nevralgico della nostra viabilità regionale. I rallentamenti causati dall’aumento esponenziale del traffico di mezzi pesanti, dai cantieri e dal mancato rispetto del codice della strada, rischiano di farci buttare via qualche ora di troppo.
Pazienza dentro e fuori l’autostrada perché con il restringimento delle corsie e la riduzione dei limiti di velocità (ovviamente indispensabile) i rallentamenti saranno all’ordine del giorno. Ricostruire ponti e cavalcavia non è cosa di poco conto. Dunque, a meno che non si voglia ritrovarsi con manufatti che cadono a pezzi fra pochi anni, meglio procedere con la cura dovuta.
Attenzione perché oggi è possibile conoscere rapidamente la situazione delle strade: se dobbiamo percorrere questo tratto di autostrada o la viabilità circostante possiamo tranquillamente informarci su eventuali blocchi o ingorghi evitando così l’area a rischio.
Ciò non toglie che l’allargamento di questa grande infrastruttura produrrà più di qualche grattacapo non solo ai cittadini, ma pure agli amministratori locali alle prese, come nel caso di Latisana, con problemi di viabilità tali da mettere a rischio anche il transito delle ambulanze verso Palmanova o Udine. L’azienda appaltatrice si è impegnata a rispettare i tempi per la consegna dell’opera fissati in 36 mesi o, addirittura, ad anticiparli. In molti le saranno grati.
Saranno tre anni di passione anche per chi dovrà far quadrare i conti della nuova società che dovrà ricevere in concessione la nuova autostrada. Il rischio che alla fine la Regione resti con il cerino acceso in mano è tutt’altro che remoto. Così, oltre al rincaro dei pedaggi, i contribuenti nostrani rischiano di dover pagare ancora. Anche questa volta a suon di tasse.
Cinque domande ad Autovie Venete
Perché così spesso si formano code chilometriche nel tratto interessato dal cantiere?
Le code sono dovute solo in minima parte alla presenza del cantiere. L’elemento principale che le determina, infatti, è l’incremento del traffico, soprattutto di quello pesante cresciuto, lo scorso anno del 5,18% rispetto al 2015. Tradotto in numeri ciò significa che da 11.335.193 transiti registrati nel 2015, siamo passati a 11.922.029 nel 2016. In dodici mesi, quindi, i mezzi transitati in autostrada sono stati 586.863 in più. Un trend che prosegue, visto che nei primi 5 mesi di quest’anno, da gennaio a maggio, sono stati registrati 266.951 transiti in più rispetto allo stesso periodo del 2016.
Quali azioni preventive sono state adottate per prevenire queste code?
Nella maggior parte dei casi le code si creano in seguito a un incidente. A fronte di un flusso di traffico così elevato, la congestione è inevitabile. Gli incidenti, negli ultimi anni, sono dovuti a un fenomeno emergente e difficilmente controllabile: l’uso dello smartphone e dei tablet alla guida (tesi smentita da Confartigianato, ndr). Se guardo lo schermo non guardo la strada e tampono. Se a ciò aggiungiamo il non rispetto delle distanze di sicurezza il gioco è fatto. Più d’una le misure adottate da Autovie per prevenire le code: potenziamento del pattugliamento da parte dei mezzi della concessionaria e delle pattuglie di Polizia stradale, informazione puntuale con previsioni del traffico dettagliate, miglioramento degli annunci sui pannelli a messaggio variabile.
Quanto durerà questa situazione di disagio?
Le congestioni sono dovute in minima parte ai cantieri, tant’è che in quelle zone si verificano pochissimi incidenti, perché il limite di velocità è di 80 chilometri all’ora ridotti a 70 chilometri all’ora per i mezzi pesanti che, a pieno carico, superano le 7,5 tonnellate. Segnaletica potenziata, autovelox e più pattuglie di Polizia Stradale sono strumenti di ‘dissuasione’ che funzionano tant’è che gli incidenti, in zona di cantiere, accadono raramente. Il cantiere, che prevede un restringimento della carreggiata, inevitabilmente qualche disagio lo comporta ma lavorando a ‘traffico aperto’ non è possibile fare diversamente. Tutte gli interventi più impegnativi vengono effettuati di notte e, compatibilmente con le modalità operative, programmati nei giorni di minor traffico. La durata prevista dei cantieri per il terzo lotto della terza corsia, tra Alvisopoli e Gonars, è di circa tre anni ma l’impresa realizzatrice si è impegnata a cercare di ridurli.
Quali consigli per chi si mette in viaggio e dovrà percorrere la A4?
Il consiglio è quello di informarsi sempre prima di partire anche se il tragitto è breve. A disposizione degli utenti ci sono una serie di strumenti molto utili: dalla app AutovieTraffic, che dispone anche di un notiziario vocale, al sito www.autovie.it aggiornato in tempo reale fino all’account Twitter AutovieTraffico. A ciò si aggiunge il numero verde 800 996099 al quale rispondono gli operatori di Viaggiando e i radiogiornali diffusi da un network radiofonico che copre tutto il territorio del Nordest.
Chi si trova in coda per ore può chiedere un risarcimento o non pagare il pedaggio?
No, il pagamento del pedaggio è dovuto in base all’articolo 176/11 del Codice della Strada, articolo che non può essere derogato per nessun motivo. In caso di code per incidente e conseguente blocco del traffico chi ha subito un danno può eventualmente rivolgersi alle assicurazioni di chi ha causato l’evento.