Violenze verbali e fisiche, intimidazioni e umiliazioni nei confronti dei suoi allievi, dei ragazzi di prima e seconda media. Queste le accuse contestate a un’insegnante di 52 anni, T.M. le sue iniziali, residente in provincia di Udine, che le sono costate la sospensione dal servizio per 10 mesi.
I fatti risalgono al 2016, quando alla Questura di Udine arrivarono le prime segnalazioni. Le indagini della Squadra Mobile, coordinata dal vicequestore Massimiliano Ortolan, hanno portato all’apertura di un fascicolo e all’installazione di telecamere nascoste in classe. Alla luce della visione dei nastri e in base alle testimonianze dei ragazzi, il Gip ha disposto la misura cautelare di sospensione all’insegnamento, provvedimento che è stato notificato il 9 ottobre.
“Le indagini – spiega Ortolan – sono partite da un esposto, presentato nel 2016 da alcuni genitori degli alunni, nel quale venivano evidenziati i comportamenti aggressivi e violenti della professoressa. Da lì, la sezione giudiziaria della Polizia ha iniziato a raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti, una quindicina di ragazzi, che hanno espresso tutta la loro tristezza per gli atteggiamenti dell’insegnante. Si parla sopratutto di aggressioni di tipo verbale: l’insegnante li denigrava e li ingiuriava pesantemente durante le lezioni, usando sempre un tono di voce molto alto. Ma in alcuni casi non sono mancate le violenze fisiche: la professoressa spintonava i ragazzi, li prendeva per gli avambracci per spostarli, prendeva quaderni e penne e li lanciava”.
“I comportamenti sono stati immediatamente segnalati al dirigente scolastico che, nel tempo, aveva già emanato diversi provvedimenti di sospensione della docente”, prosegue Ortolan. “Nell’ultimo mese dell’anno scolastico 2017/18 l’insegnante era stata nuovamente sospesa dalla scuola, misura cautelativa che era tuttora in vigore. Nel frattempo, siamo intervenuti anche noi, effettuando riprese alla fine dello scorso anno scolastico, nelle quali tutti questi comportamenti sono stati dimostrati grazie ai video”.
“L’attenzione al mondo della scuola è massima – conferma il vicequestore – perchè ne va della sicurezza dei nostri ragazzi”.