C’è massimo riserbo da parte della procura di Perugia che ha ricevuto i verbali inviati dai magistrati di Belluno con la confessione del pluriomicida Angelo Izzo, uno degli autori del massacro del Circeo avvenuto nell’estate 1975 a Roma.
Izzo, secondo quanto trapelato nei giorni scorsi, avrebbe attribuito al gruppetto di amici composto da Andrea Ghira e Gianni Guido, l’omicidio di Rossella Corazzin, 17enne friulana scomparsa in Cadore nell’agosto 1975, una manciata di giorni prima del delitto di Rosaria Lopez e del ritrovamento di Donatella Colasanti in fin di vita chiusa all’interno di un’auto in possesso di uno dei tre ‘mostri del Circeo’.
La ragazza friulana, data per scomparsa, secondo quanto rivelato da Izzo, personalità bordeline e condannato all’ergastolo per un duplice delitto avvenuto non appena scontata la pena per i fatti del Circeo, sarebbe stata uccisa nella zona del Lago Trasimeno.
La rivelazione di Izzo risale al 2016, quando nel corso di un interrogatorio avvenuto nel carcere di Velletri, avrebbe attribuito a se stesso e alla coppia di amici protagonista dei fatti accaduti a fine agosto del 1975, a Roma, il delitto di una giovane friulana.
Con gli amici Ghira – morto da latitante alcuni anni fa in Marocco, dove si era arruolato nella Legione straniera – e Guido – che pur essendo evaso per ben due volte di cui una all’estero ha scontato la sua pena per il delitto di Rosaria Lopez – nell’estate del 1975 si sarebbe trovato in vacanza in Cadore. Qui il gruppetto avrebbe avvicinato la 17enne originaria di San Vito al Tagliamento e portata in un luogo sul Lago Trasimeno per abusare di lei e infine ucciderla. Le dichiarazioni oggetto di inchiesta sono state trasmesse dal procuratore di Belluno, Paolo Luca, a Perugia, procura di competenza.
Il corpo della giovane friulana non è mai stato ritrovato e il mistero della sua scomparsa in tutti questi anni non ha mai trovato soluzione fino alle dichiarazione di Angelo Izzo, parole e fatti tutti da verificare e smentiti dai legali di Guido.