L’Isonzo cambia sacralità. O meglio, ne acquisisce un’altra. Perché se a Gorizia si continuerà ad attraversare il ponte ‘Ragazzi del ‘99’ leggendo la targa ‘Isonzo fiume sacro alla Patria’, a Sagrado, Gradisca d’Isonzo, San Canzian d’Isonzo e Fiumicello si noterà, invece, il cartello ‘Isonzo fiume sacro ai popoli d’Europa’.
La proposta, nata da Sagrado l’anno scorso sotto la spinta del cavalier Antonio Boscolo, ha poi suscitato l’interesse delle altre amministrazioni comunali, tutte guidate da giunte di centrosinistra, che hanno raggiunto poco tempo fa il loro obiettivo.
I cartelli, presentati durante la giornata ecologica sulle rive dell’Isonzo il 1 aprile, saranno scoperti ufficialmente sabato 8 aprile contemporaneamente a Sagrado, Gradisca e Pieris e Fiumicello. Un modo per ricordare, come hanno evidenziato gli ideatori, tutti i soldati che morirono sulle sponde di questo fiume che nasce in Slovenia e scorre oltreconfine per tre quarti del suo percorso, arrivando in Italia solamente a Gorizia nel suo ultimo tratto.
“Vogliamo superare i confini” spiega il sindaco di Sagrado Elisabetta Pian “valorizzando il carattere transfrontaliero e simbolico dell’Isonzo”. L’iniziativa, affatto sterile, continuerà fino a luglio con gli appuntamenti dedicati ai bambini delle scuole elementari di Sagrado che avranno l’opportunità di confrontarsi assieme ai loro coetanei dei paesi gemellati.
Con Branik ci saranno dei laboratori per riflettere sul valore del fiume mentre gli amici di Gyorsag saranno ospitati proprio a Sagrado in luglio mentre dal gemellaggio con Poggersdorf nascerà un incontro di cori.