Una comunità intera si è riunita per il saluto a Franco Visintin, e proprio per l’affetto che Fogliano ha saputo dimostrare ad una figura che tanto ha dato per la propria comunità che “la famiglia vuole ringraziare tutti coloro che hanno potuto partecipare alla cerimonia, per chi ci ha fatto le condoglianze con messaggi, chiamate e telegrammi e a chi ha avuto anche un solo pensiero rivolto a lui”, fa sapere la famiglia. In un messaggio, il figlio Raffaele e la moglie Marisa ringraziano “il sindaco Pisano per il discorso durante la cerimonia che ci ha fatto apprezzare e stimare la sua sensibilità personale e ha saputo distinguere la sua carica istituzionale dalle sue emozioni. Nonostante gli ultimi anni agitati fra la Pro Loco e Il Comune ha saputo distaccarsi dalle spoglie politiche e mettere la faccia verso una comunità che necessita di massima collaborazione fra la parte amministrativa del territorio comunale e il mondo dell’associazionismo. Chapeau. Vogliamo ringraziare tutte le associazioni e rappresentanti amministrativi presenti cha hanno dato un senso molto elevato di quanto Franco fosse integrato con loro e che cosa fosse per lui e per loro il valore dell’appartenenza e condivisione”.
“Un abbraccio sentito alla Pro Loco che ha dimostrato un attaccamento umano eccezionale già dai primi giorni passati in ospedale dal papà esprimendo commozione sincera e dimostrando una forte amicizia verso Franco come fosse la sua famiglia allargata”, proseguono. “Un grazie ai parenti e ai tanti amici veri che hanno espresso le loro emozioni con noi in modo sincero e spontaneo”.
Ed è proprio il figlio Raffaele ad esprimere una sua personale opinione: “ho lasciato Fogliano per motivazioni lavorative ormai vent’anni fa e ho sempre fatto fatica a capire perché il papà investisse tutto il suo entusiasmo in queste iniziative, perché a settant’anni avesse ancora l’esigenza di esporsi e la voglia di scontrarsi per portare a termine mille progetti che in alcuni casi non venivano apprezzati Negli ultimi giorni ho capito che quella era la sua vita e la vita di centinaia di persone che coltivano con amore e dedizione un sogno chiamato comunità. Ora Franco non c’è più, non esiste più un trascinatore con carattere forte che indirizza e orienta le dinamiche sociali cittadine; ora ci siete voi a cui auguro di portare avanti tutti i sogni e progetti che avete messo a programma. Non c’è più l’alibi Franco che in troppi casi è stato visto come un ostacolo per collaborare con la Pro Loco: ora è tutto in mano vostra. La politica deve rimanere fuori, deve essere una rappresentanza della comunità, un punto di riferimento e orientamento che non può essere staccata dalla normale vita sociale del paese. La Fenice rinasce dalle proprie ceneri e mai da quelle altrui. Nella speranza di non aver scordato qualcuno nel ringraziarlo volevo da parte mia e della mamma Marisa dare un forte abbraccio a tutti”.