Colpisce sempre più persone: il furto di identità è un fenomeno, purtroppo, in crescita. Consiste nel furto e nell’utilizzo indebito dei dati personali relativi all’identità o al reddito di una persona. Viene assunta cioè l’identità altrui allo scopo di ottenere dei vantaggi economici in maniera illecita e fraudolenta. Potrebbe avere conseguenze devastanti dal punto di vista finanziario ed emotivo.
Vittime ai raggi x
I dati personali sono informazioni che si riferiscono principalmente all’identità di un individuo, ma possono riguardarne anche la vita privata, professionale o pubblica: nome, data di nascita, residenza, professione e reddito, foto, posta elettronica, informazioni bancarie, dati della carta di credito, post sui siti dei social network, informazioni sanitarie, l’indirizzo ip del computer.
Il furto d’identità avviene in modi diversi: dall’utilizzo illegale della carta di credito per fare acquisti, fino all’assunzione dell’intera identità da parte di un’altra persona con l’apertura di conti in banca, l’assunzione di prestiti e lo svolgimento di attività illegali.
Avviene con diverse modalità, che variano da tecniche molto semplici, come il furto del documento, fino a truffe ben organizzate. I dati personali sono di facile accesso: i documenti e le carte nei portafogli, la mail, gli archivi pubblici, i dati conservati sul pc e anche le informazioni postate sui social network.
Segnali di pericolo
Vanno riconosciuti determinati segnali di pericolo: per esempio, arriva senza preavviso una mail, un Sms o una telefonata in cui si richiede la ‘convalida’ o la ‘conferma’ dei dati bancari; ci si accorge di ammanchi inspiegabili dal conto in banca; il chiamante spinge a fornire dati personali, scoraggiando eventuali controlli per accertare se si tratti o meno di una richiesta legittima; ci si trova a non poter ottenere accesso al credito a causa di un inspiegabile insoluto nei confronti di banche o finanziarie.
Per avere tutte le informazioni utili su questo fenomeno, è stato da poco attivato il portale nazionale ‘Me is Meine’, che si consulta all’indirizzo www.furtodidentita.it.
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