E’ una giornata che è tristemente entrata a far parte della storia e riguarda da vicino la nostra regione. Stiamo parlando del 18 settembre 1938, giorno in cui Benito Mussolini annunciò da piazza Unità, a Trieste, le Leggi razziali. Una vigilia importante, poiché quest’anno si celebrano 80 anni da quel giorno che segnò il destino di molti italiani. Ma anche una vigilia accompagnata da numerose polemiche, in particolare a Trieste, sulla falsariga di quanto avvenuto l’anno scorso, quando aveva fatto discutere il diniego al “Comitato Danilo Dolci” per l’utilizzo di uno spazio in piazza Unità d’Italia per le celebrazioni.
Quest’anno il pomo della discordia sono state la mostra e il manifesto dei ragazzi del liceo Petrarca per ricordare le leggi razziali. Un botta e risposta tra Comune di Trieste e la dirigente scolastica che non ha placato gli animi, ma al contrario è salito agli albori della cronaca nazionale alimentando il dibattito.
A Trieste, martedì 18 settembre, si terranno le celebrazioni ufficiali alle 10, davanti alla targa in ricordo dell’evento di 80 anni fa, sul pavimento di piazza Unità. Vi parteciperanno diverse autorità, tra le quali l’assessore alla Cultura Giorgio Rossi, lo storico Roberto Spazzali, il vicario generale della Diocesi, monsignor Pier Emilio Salvadè e il rabbino capo di Trieste, Alexander Meloni. Venerdì 21 settembre, in piazza Unità, si terrà una cerimonia commemorativa organizzata dalla Comunità ebraica di Trieste con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e con il Comune di Trieste, in risposta al discorso tenuto nel medesimo luogo il 18 settembre 1938 da Mussolini, per annunciare i provvedimenti contro gli ebrei.
Sempre martedì 18 settembre, al teatro Miela, dalle 18, sarà proiettato il filmato con l’annuncio di Mussolini. Alla serata parteciperanno il professor Marcello Flores, dell’Università di Siena, e Paola Olivetti dell’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza.
A Udine, martedì 18 settembre alle 18, presso il Monumento ai Deportati, in via della Vittoria Anpi e Aned promuovono un incontro con i cittadini ricorrendo l’ottantesimo anniversario del discorso tenuto a Trieste da Benito Mussolini con il quale preannunciò l’imminente promulgazione delle norme razziali.
Le Leggi razziali in Italia sarebbero effettivamente entrate in vigore il 17 novembre 1938 a seguito della approvazione del Regio Decreto n. 1728, con l’appellativo provvedimenti per la difesa della ‘razza italiana’.
Aned e Anpi di Udine ritengono doveroso chiamare i cittadini a un incontro di riflessione sui rischi derivanti dal diffondersi in Italia e in Europa di idee e movimenti di ispirazione nazifascista, di fenomeni di violenza legati al razzismo e per riaffermare con forza e convinzione la propria ispirazione ai valori democratici sanciti dalla Costituzione repubblicana e l’opposizione ad ogni forma di fascismo, di violenza e di razzismo.
Interverranno Marco Balestra, presidente dell’Aned di Udine, e Dino Spanghero, presidente Anpi Fvg.
Spitaleri: “Male cova sotto cenere: guai a chi finge di non sapere”
“Non ci si deve stancare di fare memoria, anche quando è sgradevole e ci inchioda come popolo a responsabilità che non abbiamo mai riconosciuto fino in fondo come nostre. Gli 80 anni che ci separano dall’annuncio delle Leggi razziali sono un soffio nel respiro della storia: guai a chi finge di non sapere che il male cova sotto le ceneri”. Lo afferma il segretario regionale del Pd del Friuli Venezia Giulia Salvatore Spitaleri, alla vigilia dell’80/o anniversario dell’annuncio delle Leggi razziali, fatto da Benito Mussolini nel capoluogo giuliano durante un’adunata in piazza Unità d’Italia.
“Il 18 settembre Trieste diventa la città simbolo – continua Spitaleri – di una storia scomoda e rimossa, che abbiamo il dovere morale e politico di guardare in faccia e raccontare tutta senza riserve. Mussolini è stato applaudito mentre annunciava che gli ebrei italiani non sarebbero stati più uguali agli altri cittadini, per forza di legge. Lo Stato si è piegato a un’ideologia perversa, accompagnato dal consenso”.
“Il Partito democratico si assume in pieno il peso di essere memoria e monito di quell’apice della vergogna che rese l’Italia complice della Shoah, abbraccia tutte le vittime mietute dall’intolleranza variamente colorata, si inchina a una terra di convivenza che è stata costretta a divenire crocevia di sangue e dittature. Lotteremo – ha concluso Spitaleri – per difendere pace, diritti e verità”.
De Monte: “Guai a tacere, oggi più che mai, davanti a chi osa imbrattare la storia”
“Guai a tacere, oggi più che mai, davanti a chi osa imbrattare la storia e davanti ai rigurgiti fascisti. E non ci suggeriscano di parlare a voce bassa, perché davanti alle fascinazioni neofasciste bisogna dire le cose forte e chiaro”. Lo afferma l’eurodeputata del Pd Isabella De Monte, alla vigilia dell’80esimo anniversario della proclamazione delle leggi razziali a Trieste.
Secondo De Monte “proprio in una città simbolo come Trieste oggi assistiamo alle ronde di Forza Nuova e si annunciano manifestazioni di Casa Pound, per non parlare di amministratori pubblici che si fanno i filmini mentre cacciano i profughi. Una città come Trieste, che purtroppo ha visto e patito tutti gli orrori del Novecento, non si merita questo. Il caso della mostra del liceo Petrarca non sostenuta dal Comune di Trieste, che ha gettato discredito sulla città ancora una volta a livello nazionale – osserva De Monte – è la ciliegina sulla torta. E la cosa incredibile è che, in Comune, più parlano e peggio fanno”.
“Dobbiamo onorare la memoria e far sentire forte la nostra voce, nel rispetto di chi ha sofferto e ha patito la brutalità dell’esplosione dalla società in un clima di indifferenza generalizzata”.
Fedriga: uno sfregio indelebile
“Sulle leggi razziali, sulla loro infamia, su ciò che hanno prodotto, è già stato detto tutto, eppure non è mai stato detto abbastanza”, scrive questa mattina sulla sua pagina Facebook il governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga. “In questo 80° anniversario del loro annuncio, voglio ricordare quell’indelebile sfregio sul volto del Paese e di una città, Trieste, da quasi mille anni profondamente legata alla comunità ebraica, con le parole senza tempo di ‘Se questo è un uomo’ di Primo Levi“.
Bolzonello (Pd), politica protagonista contro le ideologie perverse
“Le tragedie del passato servano da monito per presente e futuro contro ideologie perverse che non devono più appartenere a nessuno. Quello che accadde a Trieste nel 1938 rappresenta una pagina vergognosa della storia e di questo deve rimanere un segno indelebile che ci guidi verso il futuro”. A dirlo è il capogruppo del Pd, Sergio Bolzonello nel giorno dell’80° anniversario dell’annuncio delle Leggi razziali, fatto da Benito Mussolini a Trieste. “La politica sia protagonista nel trasmettere valori di pace e condivisione e non si renda complice di messaggi che possano creare inutili ambuguità che fanno male a tutta la comunità”.
Inoltre, aggiunge Bolzonello “non lasciarsi guidare dall’odio e guardare alla cooperazione tra popoli sono gli insegnamenti che si dovrebbero cogliere dalle pagine drammatiche e tragiche della storia. Questo dobbiamo testimoniare oggi e trasmetterlo alle nuove generazioni, coloro che saranno il futuro, un futuro che non deve esistere senza questi insegnamenti”.