Francesco Mazzega rimarrà ai domiciliari. E’ questa la decisione della Corte di Cassazione, che questa mattina ha depositato la sentenza. Ieri era stato discusso il ricorso presentato dalla Procura di Udine che puntava a una revisione della decisione del Tribunale del riesame di Trieste che, il 29 agosto, aveva concesso la scarcerazione, in attesa di processo, al 36enne di Muzzana, omicida reo-confesso della fidanzata, Nadia Orlando, la 21enne di Vidulis di Dignano uccisa la notte del 31 luglio.
I supremi giudici hanno respinto il ricorso e, quindi, Mazzega rimarrà a casa dei genitori, a Muzzana, sorvegliato con il braccialetto elettronico, fino a quando il processo a suo carico non arriverà a sentenza. L’uomo, nella notte del 31 luglio, aveva tolto la vita alla giovane e poi aveva vagato per tutta la notte in auto.
Il giorno dopo si era consegnato alla Polstrada di Palmanova, confessando il crimine. Dopo qualche giorno di ricovero in ospedale, per lui si erano aperte le porte del carcere, prima in via Spalato a Udine e poi al penitenziario di Pordenone, dove era rimasto fino al 26 settembre quando, con la consegna del braccialetto elettronico, era stata eseguita la sentenza del Riesame, che gli aveva concesso i domiciliari.
Il dolore della famiglia Orlando
La decisione della Cassazione è stata accolta “con estremo rammarico” dalla famiglia Orlando. “Il senso di giustizia a cui i genitori di Nadia stanno cercando di aggrapparsi sta subendo duri contraccolpi”, ha riferito l’avvocato Fabio Gasparini, che li assiste. “La conferma dei domiciliari a Mazzega che, dopo aver brutalmente ucciso Nadia, ha ripetutamente mentito, non collaborando in alcun modo con gli inquirenti, aggrava il loro dolore e risulta umanamente incomprensibile. Spero che la giustizia faccia il suo corso e mi auguro che la famiglia Orlando non perda la speranza per una sentenza processuale che assicuri una pena giusta e certa all’assassino di Nadia”.
De Nicolo:”Il problema sta nella legge”
“Come cittadino non sono contento, ma come magistrato non sono stupito”, ha commentato il Procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo. “La nostra impugnazione era doverosa, ma il problema va ricercato nella legge e non nella decisione del Riesame, per la quale la Cassazione ha confermato la legittimità”.
A breve, la Procura di Udine potrebbe notificare la chiusura delle indagini preliminari. Si attende solo l’esito degli accertamenti sulle apparecchiature elettroniche sequestrate a Mazzega, che dovrebbero essere depositati nei prossimi giorni. Già agli atti, invece, la perizia del medico legale Carlo Moreschi, che ha eseguito l’autopsia sul corpo di Nadia, e le analisi scientifiche compiute all’interno dell’auto.