niente fretta. Vanno per la maggiore gli immobili nel centro città, oppure quelli nei Comuni dell’hinterland, ma l’interesse cala man mano che ci si allontana dai grandi centri abitati.
E’ il quadro fornito da Leonardo Cascino direttore dell’Istituto vendite giudiziarie (Ivg), che si occupa della vendita degli immobili pignorati in provincia di Udine, con qualche incarico anche nell’Isontino.
“L’unica eccezione – conferma Cascino – è rappresentata dalle località balneari, dove gli immobili messi all’asta vengono venduti molto rapidamente. In questo momento, tuttavia, il territorio che pare soffrire di più è quello della Bassa friulana. I tempi di durata dell’esecuzione sono variabili: le occasioni migliori sono acquistate alla prima asta, ma in certi casi possono trascorrere anni, magari perché si tratta di immobili stimati prima della crisi del mercato immobiliare, quando i prezzi erano molto più alti”.
Le case oggetto di esecuzione sono appartenute tra l’80 e il 90 per cento a privati e in media sono aggiudicate a un valore pari al 65 per cento della stima iniziale. Quasi sempre, a proporre l’esecuzione è stato un istituto di credito, ma non mancano i casi di azioni avviate dall’amministratore di condominio per il mancato pagamento delle spese.
Sul fatto che l’offerta di tutti questi immobili possa alterare i prezzi di mercato, i dubbi non mancano: “L’incidenza delle aste sull’andamento del mercato – conferma Cascino – è molto ridotta o irrilevante, perché la maggior parte degli acquirenti preferisce rivolgersi alle agenzie, in quanto non si fida o perché ha una certa fretta. La scarsa trasparenza delle procedure in alcuni tribunali di certo non aiuta”.