Richiamare turisti veri, ovvero quelli che arrivano in regione e si fermano qui a dormire. Migliorare le strutture alberghiere e di ricezione, coinvolgendo gli imprenditori del settore. Fare in modo che sciare sulle nostre montagne non sia solo un servizio pubblico, ma diventi occasione di business. Queste le principali strategie che la Regione ha in mente per dare maggiore impulso al turismo montano. Idee che non nascono ora, a ridosso della partenza della stagione invernale, ma che sono il frutto di un percorso e un ragionamento studiati dalla Giunta Serracchiani e in particolare dall’assessorato al Turismo, guidato dal vicepresidente Sergio Bolzonello. Che la montagna del Fvg d’inverno, ma anche d’estate, debba saper diventare più attrattiva non solo per i residenti della nostra regione, è la chiave di volta di tutto il progetto.
Aumento in quota
“Qui si gioca il futuro per i poli sciistici e montani – spiega Bolzonello -. E’ finito un periodo che è durato una decina d’anni con importanti risorse, che però sono terminate. Oggi, se vogliamo dare un’idea di turismo più strutturata abbiamo bisogno di alcuni investimenti. Basta un dato per comprendere lo scenario: oggi i fruitori dei poli turistici montani della regione sono per l’85 per cento pendolari, ovvero abitanti della nostra regione, mentre il 15 per cento proviene da altri territori. L’ambizione è quella di elevare questa cifra al 25-30 per cento. Per fare questo servono, da un lato, un mantenimento degli impianti dal punto di vista strutturale, dall’altro investimenti di adeguamento di questi poli, per farli diventare località attrattive per un turista che arriva da noi e vuole servizi”.
Per fare questo, la Regione ha dato vita a una fusione tra Promotur, che si occupa della gestione degli impianti (opera direttamente nei comprensori turistici di Piancavallo, Forni di Sopra, Sauris, Ravascletto-Zoncolan, Tarvisio e Sella Nevea), con Turismo Fvg, il braccio operativo sul fronte del marketing. In pratica, non più due soggetti, ma un’unica regia. A capo della nuova società regionale, con il ruolo di direttore generale, ci sarà Marco Tullio Petrangelo, già oggi direttore nelle due realtà pronte a confluire in Promoturismo Fvg da inizio gennaio 2016. “La strategia che sta dietro questa fusione – spiega Petrangelo – nasce dal fatto che non basta più che la Regione garantisca, a proprie spese, la funzionalità degli impianti, come fosse un servizio pubblico simile a quello degli autobus; anzi, bisogna aumentare l’attrattiva per i turisti da fuori regione, ed è qui che entra in gioco la parte relativa al marketing”.
Servizio in camera
Insomma, l’idea è quella di fornire dei pacchetti completi che, oltre allo sci (e il mare d’estate), possano prevedere molto altro, come campi sportivi, spa, centri benessere. L’ostacolo, però, potrebbe essere rappresentato dalla non particolare attrattiva delle strutture ricettive, sotto l’aspetto dei servizi, in particolare se l’obiettivo è quello di aumentare i pernottamenti. “Su questo punto dobbiamo migliorare, anche per sfruttare al meglio quelle che sono le bellezze naturali del nostro territorio – dice Petrangelo . Come fare? Coinvolgendo e agevolando, anche con apposite partnership, gli imprenditori del settore che, però, devono crederci e rischiare del loro. Il pubblico può fare la sua parte, soprattutto nel campo del marketing, ma non può più da solo mantenere tutto. D’altro canto spetta anche a chi vive di turismo, come alberghi, ristoranti, parchi, guide e altro ancora fare in modo di migliore l’offerta dei servizi proposti”.
Anche se il momento economico non è semplice, perché i privati attendono le mosse del pubblico e viceversa, rischiando di creare una stagnazione. La sfida, dunque, è in gran parte qui: riuscire a dare un motivo concreto a turisti extraregionali per scegliere le montagne della nostra regione, al di là dello sci. Quando il sole cala, quindi, bisogna poter offrire delle alternative.Per tale motivo la parte di promozione del territorio diventa fondamentale.
Una destinazione al top
Un primo assaggio di questo lavoro si è recentemente visto, nel concreto, con l’inserimento nella ‘Best in travel 2016’ l’elenco di Lonely Planet – la maggior rivista del settore – del Friuli Venezia Giulia tra le dieci aree regionali ‘top’ al mondo. Il Fvg è l’unica area territoriale italiana inserita, assieme alla città di Roma. “Lo consideriamo il riconoscimento al lavoro che stiamo facendo, indirizzando la nostra offerta turistica sull’agroalimentare di alta qualità e sul cosiddetto turismo lento, reali potenzialità del Fvg”, afferma con orgoglio Bolzonello. Al quale fa eco Petrangelo: “E’ un tassello fondamentale per fare circolare il nostro marchio nel mondo. In Italia ci sono moltissimi posti da vedere. Noi dobbiamo essere in grado di far capire che il Friuli Venezia Giulia merita di essere visitato”.