Che i lavori al Sacrario Militare di Redipuglia fossero in ritardo lo si sapeva. E anche se ora qualcosa comincia a muoversi, c’è ancora qualche ostacolo da superare prima dell’inizio vero e proprio. Si tratta dei pochi fari che per ora illuminano il monumento di notte e che con i lavori previsti dovranno necessariamente essere modificati. Come? Lo stabilisce l’aviazione civile. Perché il Sacrario, di fatto, si trova all’interno della fascia di rispetto dello scalo aeroportuale ronchese: qualsiasi tipo di illuminazione sopra una certa portata deve essere conforme alle normative imposte dal codice della navigazione aerea. Un incontro, di fatto, si è svolto ieri proprio in aeroporto tra i vertici della locale direzione dell’Ente Nazionale per l’aviazione civile, i rappresentanti della struttura di missione del governo e quelli del raggruppamento temporaneo di impresa composto da Italiana Costruzioni e Fratelli Navarra. In poche parole la decisione verterà su quali tipi e quanti fari dovranno essere installati sul monumento per consentirne una visione ottimale anche nelle ore notturne senza intralciare le operazioni di avvicinamento e di atterraggio dei velivoli. In ogni caso il Sacrario di Redipuglia necessita sempre più di urgenti lavori, in quanto versa in condizioni poco dignitose sia per i soldati che vi sono tumulati che per i numerosi visitatori, in arrivo in numero sempre crescente anche in occasione del centenario della fine della prima guerra mondiale. Ma che troveranno, purtroppo, le transenne del cantiere.
Nuovi fari per il Sacrario di Redipuglia, saranno conformi alle norme Enac
Incontro ieri in Aeroporto tra le ditte e i responsabili: l'illuminazione nel rispetto dei velivoli
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