ell’ Arcidiocesi di Udine ci sono 24 foranie per 374 parrocchie.
L’età media dei sacerdoti è di 72 anni. E non è raro che preti così avanti negli anni debbano seguire più chiesa. Soltanto per fare un esempio nella forania di Ampezzo ci sono tre preti per nove parrocchie. I diaconi permanenti sono soltanto nove.
A Gorizia, un paio d’anni fa, c’erano 90 parrocchie, 188 a Pordenone. l’età media dei parroci si aggirava in intorno ai 68 anni.
“E l’età media si alzerà ancora – spiega don Roberto Gabassi, direttore del Consiglio presbiterale diocesano -. Inoltre, il numero dei preti è destinato a diminuire ancora. Ma questa situazione non riguarda soltanto Udine e il Friuli Venezia Giulia o l’Italia. Europa dell’Est a parte, è una fotografia che riguarda tutta l’Europa e il mondo occidentale. Ma bisogna chiarire che la mancanza di fede non dipende dalla carenza di preti”.
Il discorso è globale. “Il mondo è sempre più laico – spiega il direttore -. Adesso credere o meno è diventata una scelta personale, non più sociale. La Chiesa avrà comunque un futuro. E’ sopravvissuta alle persecuzioni. La differenza è che adesso non rappresenta più la società, ma deve essere ancora il sale, il lievito”. Solo così sopravvivrà.
“Non si può dimenticare la profezia di papa Benedetto XVI, papa Ratzinger, che pronunciò oltre 40 anni fa, quando era un giovane teologo bavarese. Ratzinger profetizzò il futuro del cristianesimo, parlando di ‘una Chiesa ridimensionata, con molti meno seguaci, costretta ad abbandonare anche buona parte dei luoghi di culto costruiti nei secoli. Una Chiesa cattolica di minoranza, poco influente nella scelte politiche, socialmente irrilevante, umiliata e costretta a ‘ripartire dalle origini’. Ma anche una Chiesa che, attraverso questo ‘enorme sconvolgimento’, ritroverà se stessa e rinascerà semplificata e più spirituale’.
Il futuro della Chiesa sta nei cristiani.
“Sta nei laici – continua don Gabassi -, che sono preparati e riconoscono nella Chiesa quei valori che non trovano altrove. C’è una grande carenza di riferimenti. Così si cerca nel passato, quando la Chiesa era ancora qualcosa e determinava le file che davano garanzie e la fiducia su dove andare”.
Basti pensare alle ultime elezioni.
“Esatto. Senza entrare nella politica, che non è di mia competenza, cosa bisognerebbe fare adesso? Quelli che hanno votato a destra dovrebbero votare a sinistra e viceversa?”.
Sono passati cinque anni da quando papa Francesco è stato eletto al soglio pontificio.
“Io ammiro profondamente papa Francesco – dice il direttore -. Da una parte sembra dimenticare certe garanzie, ma dall’altra è molto attaccato alla tradizione. Per papa Francesco è fondamentale l’annuncio del Vangelo, più della dottrina. E del resto sono pochi i fedeli che davvero lo conoscono. Il pontefice è attento all’essenziale. La base – conclude don Gabassi – deve essere lo stile evangelico, che è lo stile di Gesù. Ed è l’impegno principale di papa Francesco”.
Parroci: aumenta l’età ma il lavoro non diminuisce
Nell’ Arcidiocesi di Udine ci sono 24 foranie per 374 parrocchie
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