La Procura della Repubblica di Vicenza ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari sull’inchiesta per il crack della Popolare di Vicenza. I nomi iscritti sul registro degli indagati sono sette: si tratta dell’ex presidente, Giovanni Zonin, dell’ex direttore generale, Samuele Sorato, dell’ex consigliere, Giuseppe Zigliotto, dell’ex vice dirigente responsabile della Divisione mercati, Emanuele Giustini, dell’ex vice dirigente dell’Area finanza, Andrea Piazzetta, dell’ex vice dirigente della Divisione crediti, Paolo Marin, e del dirigente incaricato della redazione dei documenti contabili, Massimiliano Pellegrini. Oltre alle persone fisica, risulta indagata anche la stessa banca.
Le ipotesi di reato sono quelle di aggiotaggio e ostacolo all’esercizio nelle attività di vigilanza, per i quali dovrà rispondere anche l’istituto, e di falso in prospetto, per il quale sono chiamati in causa solo i sette ex manager della Popolare.
Per quanto riguarda l’aggiotaggio, si contesta di aver diffuso notizie false e architettato ‘operazioni artificiose’ per alterare il valore delle azioni di Bpvi; sotto accusa anche la prassi di concedere finanziamenti solo previo acquisto di azioni dell’istituto. Avrebbero ostacolato la vigilanza, invece, nascondendo a Banca d’Italia l’esistenza di finanziamenti a terzi per acquistare azioni e di lettere d’impegno al riacquisto delle azioni, nonché per aver comunicato in più occasioni un patrimonio superiore a quello reale. Infine, il falso in prospetto è legato ai documenti per gli aumenti di capitale del 2013 e del 2014, nei quali non si dava appunto conto della reale situazione patrimoniale e del titolo.