Buio pesto su Pordenone, è proprio il caso di dirlo. Negli ultimi mesi almeno un centinaio di vie si sono trovate completamente con le luci della strada spente a causa di guasti sulla linea, temporali e black-out. Una situazione che è diventata irritante per le migliaia di residente coinvolti, che hanno puntualmente comunicato i disguidi sul sito del Comune, grazie al servizio di segnalazioni online (Sol). Problemi, in genere, risolti tempestivamente, nel giro di qualche giornata. Ma i cittadini stanno cominciando a perdere la pazienza, visto che non passa giorno che una strada si ritrovi priva di illuminazione. Il problema è ben noto all’Amministrazione comunale, che però può solo fare degli interventi tampone, in collaborazione con Enel o chi ha la manutenzioni degli impianti. Sostituire le linee, invece, è decisamente troppo costoso.
Verde troppo rigoglioso
Ma quello della luce non è l’unico problema di una città che, a volte, pare cadere a pezzi. Numerose anche le segnalazioni di buche sulla strada e cedimenti dell’asfalto (una è quella apparsa qualche settimana fa tra viale Martelli e via Martiri Concordiesi). Anche in questo caso, il Comune rattoppa ma non può permettersi di riasfaltare intere vie. Meglio, invece, potrebbe andare con la manutenzione del verde pubblico: numerosi i casi di chi fa notare che la vegetazione alta a bordo strada impedisce la visibilità a qualche incrocio. Qualche esempio? In via delle Crede, scrive un residente, “nella parte iniziale della strada (di fronte alla carrozzeria Fontana) da tempo non vengono falciate le erbacce sul fossato, rendendo la carreggiata ancora più stretta”. Oppure in via Selvatico, “di fronte al civico 23, nella sede dei ‘Ragazzi della panchina’, c’è una betulla i cui rami sono da potare e inoltre vi sono incastrati i fili dell’illuminazione pubblica”. E ancora, in via Montereale “in corrispondenza con l’incrocio con Via Roveredo, la vegetazione dell’aiuola è talmente alta che preclude la visibilità ai mezzi che, provenendo da Roveredo in Piano, devono impegnare la via”, e all’incrocio tra via Candiani e via Cappuccini, dove “le ramaglie di verde cresciute alla base dei platani e altrove riducono notevolmente la visuale anche attraverso gli specchi con un elevato rischio di incidenti”.
Non c’è pace neanche sulle piste ciclabili: su quella in via Mestre c’è chi ci parcheggia l’auto, mentre su quella che da Borgomeduna porta alla passerella sul Noncello, le panchine sono di intralcio per chi è costretto a muoversi in sedia a rotelle.
Ratti, zanzare e gatti randagi
E che serva più attenzione sul territorio, specie nei mesi caldi, lo testimoniano le tante richieste di intervento contro gli animali molesti. Un residente in via Baracca si lamenta con il Comune, perché “vicino al lavatoio grande pubblico sono presenti acqua stagnante, zanzare tigre, ratti. Dopo 4 mesi non abbiamo visto alcun intervento e i problemi sono rimasti sempre gli stessi (soprattutto per quanto riguarda la presenza di zanzare tigre)”. I ratti girano anche in via Terme Romane, “zona laghetto, vicino alla chiesa di SS. Ilario e Taziano”. Gli uffici pubblici provvederanno a breve, visto che è in corso la gara per l’affidamento del servizio di derattizzazione.
Qualche appunto anche sul decoro urbano, come la presenza di rifiuti fuori dai cassonetti in viale della Libertà, fossi ostruiti in via Linussio, mentre all’inizio di via Fratelli Bandiera c’è chi mette in luce “sporcizia causata anche da una colonia di gatti randagi e, pertanto, la presenza di cattivo odore”. E non manca chi segnala che non solo in via Mazzini, ma in altri punti della città sono ancora esposti i cartelloni di ringraziamenti (reciproci) fra Alpini e cittadini, alcuni oramai sbiaditi, reduci dalla 87^ Adunata nazionale. Ciò inficia parzialmente il valore di città pulita e ordinata di Pordenone”. I cartelloni stanno tutti per essere rimossi. Altre magagne, invece, sono destinate a restare.
Le luci si spengono, i bonus no
Niente luce su Pordenone e altri centri della provincia? Per questo l’onorevole del Pd, Giorgio Zanin, ha depositato un’interrogazione ai ministri Padoan e Guidi per conoscere la posizione del Governo sulla questione dei recenti disservizi alla rete elettrica. Il testo riporta i parametri che dovrebbero guidare il monitoraggio dell’operato di Enel, ma i cui esiti non sono resi pubblici. Al servizio regionale viene riconosciuto ogni anno un bonus per l’alta qualità, che dovrebbe essere reinvestito per ammodernare e mantenere le strutture tecniche della distribuzione elettrica; non è dato sapere, però, se questo bonus venga o meno utilizzato per tali operazioni e, di conseguenza, l’effettivo grado di ammodernamento della struttura nel complesso.
“Ritengo che tutti i cittadini abbiano il diritto non solo di conoscere come vengono spesi i soldi pubblici percepiti dall’Enel ma, soprattutto, dati i disagi concentrati in poco tempo, se vi sia o meno da preoccuparsi per lo stato delle infrastrutture energetiche” dice l’onorevole Zanin .