Nuova udienza al processo Ruotolo. Tocca sempre alla difesa, ma prima c’è ancora in sospeso la testimonianza di Lorenzo Kari. A tale proposito, la parte civile dichiara di non avere domande da fare a Kari, ma il testimone viene comunque fatto entrare per vedere se è il caso di concludere il suo contro esame. La difesa torna su un punto: chiede se gli investigatori gli hanno chiesto di collaborare incontrando Bonomelli. Il testimone spiega che “io mi sono proposto di incontrarlo, tenendo addosso una microspia“.
Si chiude immediatamente l’intervento di Lorenzo Kari.
Secondo testimone, Debora Colombo. La ragazza ha conosciuto Teresa nel gennaio 2012: erano amiche e colleghe nella compagnia di assicurazioni. La difesa chiede notizie del suo rapporto con Teresa, il livello di confidenza: “A Milano abbiamo lavorato assieme per un anno e mezzo”. Sulle relazioni sentimentali di Teresa: “Conoscevo Angelo, poi si sono lasciati e so di un certo Timo. Su Angelo Pennisi si sentivano, ma era un rapporto tranquillo, non c’era alcuna molestia”. La Colombo spiega che Teresa era assolutamente tranquilla. Non sapeva di rapporti conflittuali tra i commilitoni. La ragazza racconta di una volta in cui è stata ospite per una notte nell’appartamento di Pordenone (in occasione della festa degli alpini), prima che i fidanzati si trasferissero in via Chioggia. Interrogata dal PM, dice di non aver mai sentito pronunciare da Teresa il nome di Bonomelli e nemmeno quello di Tiziano Stabile. Non l’ha mai sentita parlare della comunità terapeutica ‘Lautari’. Alla domanda della parte civile, la Colombo specifica che “l’attività di ragazza immagine di Teresa era assolutamente occasionale, per arrotondare lo stipendio”.
Tocca quindi al consulente tecnico della difesa Vincenzo Agostini, biologo forense che si occupa di analisi DNA. Ha seguito la parte biologica degli accertamenti nel caso del duplice omicidio. E’ stato nominato nel settembre 2015 per i rilievi nell’auto di Ruotolo e nelle abitazioni. Agostini ha indagato soprattutto sul profilo estrapolato dal bossolo 3, quello in cui è stato rilevato un profilo misto del DNA di Ragone e di un individuo non ancora identificato (“Nel quale è matematicamente escluso il DNA dell’imputato”). “Tutti i reperti acquisiti non hanno dato profili genetici comparabili con quelli dell’imputato: in sintesi, nulla dell’imputato è sugli effetti delle vittime e nulla delle vittime è sugli effetti dell’imputato“.