Chiude la scuola dell’infanzia di via Poma a Monfalcone. A darne comunicazione è il sindaco, Anna Maria Cisint, dopo aver constato che lì, i bambini, non ci possono più stare, causa la presenza di un numero non ben precisato di topi che possono mettere a rischio la salute degli stessi pargoli.
Un problema di lunga data quello dei roditori ma che ha avuto risvolti pratici solo negli ultimi giorni. La soluzione, però, non è semplice, né si trova dietro l’angolo. Di fatto ora c’è un vero e proprio braccio di ferro tra amministrazione comunale e dirigenza scolastica. Ma i bambini una sede ancora non l’hanno. “Martedì (16, ndr) una prima comunicazione” raccontano alcuni genitori. “Molti sono usciti prima dal lavoro perché ci era stato detto di venire subito a prendere i bambini a scuola perché alle dodici veniva chiusa”. Ma è un buco nell’acqua, perché mercoledì le lezioni si svolgono normalmente mentre giovedì, qualche ora dopo il suono della campanella, i genitori vengono richiamati, stavolta definitivamente.
La scuola, infatti, viene chiusa e la giunta comunale chiama tempestivamente una ditta per sanificare e procedere alla derattizzazione dell’edificio. “Quando siamo andate a prendere i bambini” racconta Vanessa Stafuzza, rappresentante dei genitori degli alunni di via Poma “siamo entrate per dare una mano a mettere in ordine. Sotto i mobili e nei giocattoli abbiamo trovato escrementi di topi”. Prova inconfutabile che l’edificio non era più adatto per ospitare i piccoli studenti.
La giunta comunale, quindi, decide di trovare al più presto una nuova sistemazione. “Vogliamo che i bambini finiscano l’anno scolastico in tempo e assieme alle loro amicizie e alle loro maestre. L’opzione di dividere le classi spalmando gli alunni nelle altre scuole non la possiamo accettare” sottolinea Cisint. Ecco che arriva l’opzione del Centro Giovani, edificio da poco ristrutturato, “e che secondo il CPI è a norma”, non ospitando più di 100 alunni. Di fatto i bambini di via della Poma sono 73.
Ma la dirigente scolastico non ci sta, e decide di non firmare l’atto con il quale avrebbe autorizzato i bambini a spostarsi, fino alla fine dell’anno scolastico (30 giugno), nella nuova ‘sede’ trovata e preparata dalla stessa giunta. La decisione inevitabile, quindi, un po’ amara ma necessaria, di spostare tutti gli alunni in un’altra struttura scolastica. Ma fuori dal territorio comunale. In soccorso arriva, quindi, Ronchi dei Legionari che mette a disposizione l’ex scuola primaria, vuota dallo scorso settembre. Domani verranno effettuati i sopralluoghi e si deciderà definitivamente se spostare i bambini oppure no. Il primo cittadino ronchese ha dato la propria disponibilità, mentre il sindaco di Monfalcone è fiducioso: “fino a venerdì i bambini termineranno la scuola alle due, da lunedì prossimo, invece, saranno riattivati tutti i servizi, mensa compresa, e si ritornerà al tempo pieno”.