Aveva ricevuto mandato dalla società EstpiùSpa (oggi Eni Spa) per riscuotere, nel Monfalconese, gli importi delle bollette del gas e dell’energia elettrica rimaste insolute. Ma una parte delle somme recuperate non finiva nelle casse dell’ente, ma nelle sue tasche. Nei guai è finito un avvocato del foro di Gorizia, pizzicato dalle Fiamme gialle isontine.
I finanzieri hanno scoperto che il professionista si sarebbe indebitamente appropriato di circa 375mila euro. Per i pagamenti c’era chi portava manualmente in studio le somme, chi saldava con bonifico bancario e chi, invece, subiva ritenute forzate del quinto del proprio stipendio. Per questi fatti l’avvocato è stato già rinviato a giudizio per appropriazione indebita aggravata e infedele patrocinio.
I dati raccolti in questa prima fase investigativa, sono stati utilizzati dalla Guardia di Finanza di Monfalcone per l’esecuzione di una verifica fiscale nei confronti del professionista e, contemporaneamente, di una società fittizia a lui riconducibile. L’ispezione ha permesso di constatare imponibile sottratto a tassazione per un milione di euro, nonché Iva evasa per circa 250mila euro, anche grazie alle fatture false.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Gorizia, hanno permesso di scoprire la società ‘cartiera’, gestita da due prestanome, che non ha mai operato realmente ma serviva unicamente a “scaricare” gli alti costi del leasing di un’imbarcazione di 16,5 metri di lunghezza. Anche per quest’ultimo procedimento penale si è in attesa di giudizio.
Proprio dallo yacht ha preso il nome l’operazione delle Fiamme gialle, denominata “Horus”, che ha portato al sequestro per “equivalente” di due immobili, quote societarie, conti correnti e un’auto per un valore di 217.500 euro.