A due anni dalla morte di Margherita Hack, avvenuta nel giugno 2013, il suo desiderio di vedere riaprire l’Urania Carsica, la cosiddetta succursale dell’Osservatorio Astronomico di Basovizza, viene esaudito. Dopo cinque anni di inattività, ha riaperto, e con un nome che ricorda la scienziata “Specola Margherita Hack”.
In questo periodo sono stati completati i lavori di manutenzione ed è stato installato, a fine gennaio, il telescopio costruito dalla Marcon di San Donà di Piave (Venezia).
Una breve cerimonia, riservata a pochi ospiti e autorità, le spiegazioni di Stefano Borgani, direttore dell’Osservatorio, e quelle dell’astrofisico Massimo Ramella sugli interventi realizzati e le caratteristiche del telescopio, un riflettore con lo specchio principale di 60 centimetri, e da oggi la Specola è aperta al pubblico nuovamente. Turisti, scolaresche, privati e appassionati possono di nuovo salire a Basovizza e incollare l’occhio al telescopio per scrutare stelle e galassie, secondo un programma promozionale legato proprio alla riapertura della struttura.
Riapertura resa possibile grazie a una campagna di raccolta fondi che ha garantito circa 250 mila euro, 80 mila dei quali sono serviti all’acquisto del nuovo strumento. Una larga parte di questa cifra è stata donata da una benefattrice inglese, che avrà una targa a lei dedicata. Infine, contributi dell’Inaf, l’Istituto nazionale di astrofisica, della Provincia di Trieste e del Rotary Trieste Nord.
Tra il 1998 e il 2010 l’Osservatorio fu visitato da oltre ventimila persone, un terzo delle quali da oltre regione e parecchie centinaia dall’estero.