Sul fondale del Lago di Cavazzo non c’è alcun segno di vita, all’infuori di qualche raro pesce, per il resto si vede solo fango. E’ quanto emerge dalla campagna di rilevamento eseguita dai ricercatori del Cnr di Bologna che, grazie a una tecnologia all’avanguardia, hanno fotografato tutto il fondale. I risultati non fanno altro che confermare quanto rilevato da un gruppo di sommozzatori che aveva paragonato il fondale a un paesaggio lunare e avvalorano la tesi di alcuni esperti che sono convinti della morte del lago entro 110 anni.
Alla luce di questi risultati, i Comitati di difesa e valorizzazione del Lago, per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento, Legambiente e altre associazioni ambientaliste hanno deciso di presentare una proposta alla Regione.
Franceschino Barazzutti, uno dei rappresentanti dei comitati spiega che lo scorso anno la Giunta regionale ha approvato il piano di tutela delle acque. Lo stesso prevede per Cavazzo uno studio di fattibilità di un by pass per lo scarico delle acque della centrale elettrica o di altre opere mirate alla rinaturalizzazione del lago, contemporaneamente alla derivazione irrigua del consorzio di bonifica.
“Chiederemo – afferma Barazzutti – che nel disegno di legge 237 in materia di energia e ambiente, la cui discussione in Consiglio regionale è prevista per la prossima settimana, sia inserito un articolo che preveda d’indire un concorso internazionale per la rinaturalizzazione del lago. L’intervento deve tener conto delle esigenze irrigue, della produzione di energia elettrica e della valorizzazione dell’ambiente. In questo modo la regione potrebbe diventare un esempio per la risoluzione di analoghe problematiche”.