Qualche giorno di vacanza, un break necessario per ricaricare le pile: ma a fine agosto il Consiglio regionale sarà di nuovo alle prese con un’agenda pressante. Cristiano Shaurli, capogruppo del partito di maggioranza relativa che fornisce l’ossatura decisiva alla coalizione guidata da Debora Serracchiani, ha ben chiari tutti i passaggi che attendono i rappresentanti dell’assemblea. “Sarà una stagione di riforme importanti – chiarisce – che abbiamo già in parte impostato, ma vanno tradotte in atti legislativi. La strada è tracciata e andremo fino in fondo”.
La prima in agenda è la sanità?
“Certamente. La riforma sanitaria calamiterà la nostra attenzione per tutto il mese di settembre e per ottobre contiamo di approvarla nel suo complesso. Si tratta infatti di un provvedimento di portata epocale, che merita l’impegno di un esame approfondito. E’ l’obiettivo assoluto di questo autunno. Così, l’anno prossimo sarà già operativa. Fra l’altro, è pronto un ulteriore disegno di legge che affianca la riforma, ossia la legge sull’invecchiamento attivo, che focalizza la necessità di prevenzione e spinge sull’acceleratore dell’implementazione dei servizi di rete. La territorializzazione della sanità e una forte integrazione fra prestazioni sanitarie e servizi sociali sono pilastri per il sistema che andremo a creare”.
Slitterà, invece, la riforma degli enti locali?
“Sì, l’ipotesi di lavoro che è stata resa nota al grande pubblico sta subendo ulteriori approfondimenti, che vengono sia dal dialogo con gli amministratori, sia da un esame analitico della natura giuridica degli enti in embrione. Il tempo necessario a chiarire questi aspetti tuttavia sarà limitato. E intanto comunque non ci mancherà il lavoro”.
Quali altri provvedimenti avete in calendario?
“Un intervento estremamente importante è quello del Piano di politica industriale della Regione, che dovrà accompagnare la ripresa. E questo appare ancor più urgente e necessario visti i dati confortanti che ci vedono all’avanguardia in Italia per quanto riguarda la crescita del Pil e l’incremento dell’export. Visto che siamo in controtendenza sul dato nazionale, è il momento di consolidare questi dati e una strategia in campo industriale può aiutare la regione a ridiventare un punto di riferimento economico per l’intero Nordest. Noto, fra l’altro, che anche i dati sulla disoccupazione sono migliorati e questo sicuramente, se da un lato pare un buon auspicio, dall’altro ci riempie di responsabilità”.
Cosa può aiutare a fronteggiare la crisi nel modo migliore?
“E’ necessario che nei prossimi mesi affrontiamo il tema delle politiche attive del lavoro. Che non vuol dire per forza reddito di cittadinanza o reddito di disoccupazione, termini su cui si è fatta molta confusione. Serve però una contribuzione adeguata alle famiglie colpite dalla crisi. Si dovranno però effettuare interventi integrati rispetto a quelli governativi. Senza mancare di gettare un occhio all’Europa, dalla quale possono venire le novità più interessanti”.
In che senso?
“La nuova programmazione europea avrà un’importanza fondamentale nella restituzione al nostro sistema Regione di una competitività che è difficile, ma non impossibile riguadagnare. L’importante è però che la Regione curi la regia dell’accesso ai nuovi fondi strutturali che si renderanno disponibili, che andranno intercettati facendo massa critica e non disperdendoli in rivoli inutili”.
Gli strumenti finanziari a disposizione della Regione sono efficaci o no?
“Anche nell’ultimo assestamento a Mediocredito sono andati 25 milioni e in un anno abbiamo iniettato nel sistema del finanziamento creditizio alle imprese 200 milioni: non so quante Regioni abbiano stanziato cifre proporzionalmente altrettanto consistenti. Ora però dovremo valutare con attenzione quali saranno gli effetti positivi di tutte queste risorse che sono state messe in campo”.
Anche perché il bilancio regionale langue…
“I decimi di autonomia finanziaria che la nostra specialità ci ha assicurato sono stati progressivamente erosi dall’ingordigia dello Stato centrale e da atti scellerati come il Patto Tremonti-Tondo. Nei prossimi mesi, la presidente Serracchiani andrà alla concertazione con il Governo, e oltre alla terza corsia dell’A4, la rinegoziazione di queste condizioni sarà sicuramente al centro delle trattative”.