Poco dopo le 11.30 di ieri, lunedì 16 ottobre, una pattuglia della Polizia Municipale di Pordenone, intenta in un controllo al parco Querini, ha udito delle grida da parte di una ragazza che in modo concitato chiedeva aiuto. Altri ragazzi presenti al parco ne segnalavano la presenza e due agenti della Municipale l’hanno raggiunta, mentre lei è salita sulla bicicletta in fretta dirigendosi verso via Pola, via Cappuccini e Largo Cervignano. Fermata delle agenti ha spiegato che l’ex ragazzo le aveva appena sottratto il cellulare. Vista la situazione, la pattuglia ha chiesto i rinforzi, arrivati subito sul posto.
Intanto in via San Vito passava in bicicletta proprio l’ex della ragazza, immediatamente fermato, il quale ha confermato di aver preso il cellulare dicendo che era caduto dalla borsetta della giovane e che lui l’aveva preso solo per costringerla a seguirlo. Gli agenti hanno cercato di portare la calma e identificato i soggetti, ma il ragazzo ha spiegato loro di avere i documenti in un’auto poco distante. Seguito dai vigili ha continuato a insultare la ragazza, offendendola e tra i due è scoppiata una nuova contesa. Il giovane, a quel punto, ha reagito in modo violento, colpendo gli agenti con calci e gomitate, prima di essere immobilizzato e portato negli uffici di Polizia. Due operatori sono stati costretti a ricorrere alle cure mediche, riportando una prognosi di 9 giorni per trauma toracico. Il ragazzo, una volta identificato, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e portato nelle camere di sicurezza della Questura.
Questa mattina si è svolta l’udienza di convalida che ha confermato l’arresto e, a seguito di un accordo tra pubblico ministero e difesa, gli è stato assegnato un anno di libertà controllata. Il soggetto, Duah Emmanuel, nato Accra in Ghana nel 1995, operario in una ditta della zona ma senza una dimora fissa, è quindi stato rimesso in libertà. Il giovane – secondo gli archivi delle forze dell’ordine – risulta avere precedenti per violenza sessuale di gruppo (qunado era minorenne), violenza privata, furto aggravato e precedenti per le norme sull’immigrazione.