Dopo una lunga attesa, il Comitato Pendolari Alto Friuli annuncia che sono stati resi noti gli orari della Sacile–Maniago, la tratta ferroviaria che riaprirà ufficialmente l’11 dicembre. Il lavoro di Trenitalia/Rfi ha richiesto più tempo del previsto, soprattutto per garantire a Sacile i giusti incastri con le coincidenze da e per Venezia e da e per Pordenone e Udine.
L’offerta è sicuramente ricca: saranno 20, infatti, le corse quotidiane (10 coppie di treni) dal lunedì al venerdì, 16 il sabato e 12 nei festivi che, in circa 35 minuti, collegheranno Sacile a Maniago e viceversa. Due i mezzi (probabilmente Minuetto diesel) che saranno utilizzati nei giorni feriali, con incrocio ad Aviano (dove Rfi sta completando il rifacimento della banchina del secondo binario), mentre nei giorni festivi è previsto un servizio a spola con un solo treno.
Il debutto, come detto, sarà lunedì 11 dicembre. Il primo treno che tornerà a sferragliare sui binari della Pedemontana partirà da Maniago alle 5.52 per raggiungere Sacile alle 6.26, con fermate intermedie a Montereale Valcellina, Aviano e Budoja, mentre da Sacile il primo convoglio partirà alla volta della città del coltello alle 6.34.
“Proprio cinque anni fa – spiegano dal Comitato Pendolari – partiva da Gemona la Staffetta ‘Treni-taglia ridacci il nostro treno’, l’iniziativa che ha dato l’avvio alla battaglia per chiedere la riattivazione della ferrovia; oggi, raggiunto il risultato, chiederemo a Trenitalia di riavviare il servizio proprio con quel Minuetto 041, che sviò il 6 luglio 2012 a Meduno. Si tratta di una richiesta simbolica, volta a ripartire proprio da dove si era rimasti, vincendo ogni tipo di scaramanzia e augurando così un futuro radioso alla nuova Pedemontana, non più solo linea passeggeri, ma anche turistica dalla prossima primavera”.
“In merito all’orario, alcuni dubbi si pongono sulle corse scolastiche che si fermano a San Liberale, dove forse la partenza è troppo anticipata rispetto all’uscita delle scuole e sulle ultime corse serali, che era preferibile programmare verso le 20, garantendo così ai pendolari o ai viaggiatori provenienti da Venezia che utilizzano l’Alta Velocità un rientro più facile. Buone le coincidenze a Sacile con i treni provenienti da e per Udine/Pordenone e da e per Venezia, sicuramente un valore aggiunto per la linea che beneficerà di maggior appetibilità da parte dell’utenza”, continuano dal Comitato Pendolari. “L’orario è migliorabile, ma rappresenta una buona base di partenza per il rilancio della ferrovia. Solo con l’avvio del servizio si potrà capire come e dove intervenire, tenendo conto delle esigenze di mobilità del Territorio che da oltre 5 anni si è disabituato al treno. Un primo assestamento per ricalibrare qualche corsa potrà avvenire già in primavera, in attesa della riapertura dell’intera linea fino a Gemona che avverrà a dicembre 2018”.
“Quello che manca e preoccupa – denunciato dal Comitato Pendolari – è una efficace campagna informativa sul territorio, coinvolgendo in particolare le scuole di Maniago e Sacile, i cui studenti saranno i primi a beneficiare del ritorno del treno, i Comuni e le Associazioni che in questi anni si sono dimostrate il vero valore aggiunto. Restiamo in attesa anche di capire la questione delle tariffe integrate treno/bus, visto che ad oggi nessuna delibera di giunta regionale prevede questa possibilità”.
“Se il ritorno del treno rappresenta una rivincita del territorio, che lo ha voluto con determinazione, resta ancora tutto da scrivere il progetto turistico legato alla ferrovia, sul quale è caduto il silenzio. Nonostante tutto restiamo fiduciosi, perché la garanzia del progetto nazionale della Fondazione Fs che dal prossimo marzo abbraccerà la Gemona-Sacile nell’ambito di ‘Binari senza tempo’ ci permette di guadare con ottimismo al futuro. Gli orari della Sacile-Maniago sono solo il primo passo per la rinascita della ferrovia Pedemontana, che grazie all’investimento di 17 milioni di RFI e alla riapertura nel dicembre 2018 dell’intera linea fino a Gemona, permetterà al Territorio un’occasione di sviluppo economico, sfruttando quelle potenzialità turistiche oggi in gran parte inespresse”.