La Guardia di Finanza di Udine ha sgominato un traffico di sostanze stupefacenti tra il Friuli, la Calabria e Panama. Si muovevano, infatti, tra il capoluogo friulano e il Sud Italia gli arrestati, smerciando droga di primissima qualità in un territorio che definivano ‘tranquillo’ e, nonostante alcuni fermi subiti, progettavano l’acquisto di un ingente carico di cocaina da Panama, tramite una società di spedizioni marittime costituita ad hoc, ma le loro mosse e i loro progetti non sono passati inosservati agli occhi dei Finanzieri del Comando Provinciale di Udine che questa mattina, dopo un anno di indagini, li hanno tratti in arresto.
L’indagine – durata oltre un anno – ha, complessivamente, permesso il sequestro di 521 grammi di cocaina, di 1,5 chili di marijuana, di 1 grammo di hashish e di un fucile con 29 cartucce. Sette, invece, le persone denunciate di cui tre arrestate in flagranza di reato e altre tre finite in carcere. La droga immessa in consumo dal gruppo, ricostruita dalle intercettazioni effettuate supera i 3,3 kg di marijuana ed i 2 chili di cocaina.
In manette sono finiti il 70enne friulano Elvio D.F., la compagna Stella A., di 51 anni, originaria della provincia di Reggio Calabria e il fratello Antonino A., di 48 anni, residente a Gioia Tauro e pregiudicato per gravi reati, anche di criminalità organizzata. I tre sono stati associati, alle prime luci dell’alba, alle case circondariali di Udine e Palmi su ordine del Giudice per le Indagini Preliminari di Udine.
Su disposizione della locale Procura della Repubblica, sono state perquisite le abitazioni di tute le persone coinvolte. Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo friulano e dirette dalla locale Procura della Repubblica, erano partite dall’arresto di uno dei ‘cavalli’ di Stella, un pusher friulano di 40 anni, trovato, lo scorso ottobre, in possesso di 340 grammi di marijuana e 51 di cocaina affidatigli “in conto acquisto” dalla donna che, però, non appena perse le tracce dell’uomo, aveva iniziato a cercarlo ovunque, lasciandogli messaggi anche minatori, per rientrare dalla rilevante esposizione che, a sua volta, aveva maturato con i suoi fornitori.
Per risollevarsi finanziariamente e tentare il colpo grosso, il friulano Elvio D.F., da poco rientrato da Panama dove aveva perfezionato l’apertura di una società di spedizioni marittime, vi aveva fatto repentinamente ritorno. Su espressa indicazione di Antonino aveva quindi incontrato alcune persone, assieme alle quali aveva progettato la spedizione, tramite la sua compagnia, di un “container di droga”, del quale avrebbe potuto trattenere non meno di 12 chili di cocaina purissima, che, a fronte di un investimento di 500.000 euro, gli avrebbero potuto fruttare almeno 2,5 milioni di euro.