Ancora troppe chiamate al 118 per casi lievi classificati come codici bianchi. Lo ha sottolineato l’assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca nel corso dell’incontro avvenuto di recente a Palmanova, nel corso del quale è stato fatto il bilancio dei primi mesi di attività del Numero unico dell’emergenza (Nue) e della Sala operativa regionale dell’emergenza sanitaria (Sores).
Il nuovo servizio dedicato al territorio rischia di essere inutile…
Tra i dati raccolti nel monitoraggio del servizio dal 1 maggio al 31 agosto, illustrato da Vittorio Antonaglia, direttore della Centrale unica dell’emergenza, il fatto che su 32.315 chiamate di soccorso classificate nei diversi codici, 5.559 sono codici bianchi, 12.795 sono codici verdi, mentre tra i codici prioritari, 13.149 sono i codici gialli e 812 quelli rossi.
In tale occasione, Telesca ha evidenziato come “ci siano richieste che non sono vere emergenze, ma un’urgenza per la persona che chiama la cui percezione è di avere un problema, a cui dobbiamo dare la risposta adeguata, senza gravare sulle reali emergenze”. Per questo tipo di risposte è previsto dunque un soccorso dell’Azienda per l’assistenza sanitaria garantito proprio dalle centrali delle emergenze territoriali.
L’annuncio dato dall’assessore regionale ha suscitato non poche perplessità, perché sorge il dubbio che il livello di urgenza debba essere valutato dal cittadino che chiama. Walter Zalukar, per lungo tempo direttore dell’area emergenza a Trieste si chiede come faranno a decidere i malati se il loro caso sia una vera urgenza o meno “Giacché è di fatto demandato ai malati stessi o ai loro familiari di procedere all’autocodifica del grado di urgenza per sapere che numero chiamare. E se in caso di codice bianco non serva l’autoambulanza, come affermato da Telesca, la Centrale dell’emergenza territoriale chi manderà o cosa consiglierà al cittadino: di andare al Cap, quando sarà aperto, o direttamente in Pronto soccorso?”.
Esistono e non sono poche quelle che si definiscono tecnicamente “urgenze soggettive”, quando il malato crede di avere un problema grave che viene poi escluso dall’esame clinico. “Esempio classico è il dolore toracico o la difficoltà respiratoria – sottolinea Zalukar – che una persona può provare in uno stato d’ansia. Telesca crede che persone con un forte stato d’ansia siano in grado di autodiagnosticarsi una somatizzazione d’ansia? Questi o i loro familiari si spaventano e chiamano il 118. Pensa realmente l’Assessore che telefoneranno ad un numero dedicato alle non urgenze? Se anche lo chiamassero l’operatore non potrebbe stabilire al telefono se il paziente ha uno stato d’ansia o un infarto, e quindi passerebbe il caso al 118. Esistono molte altre situazioni in cui solo l’esame clinico è in grado di determinare gravità e urgenza, per cui pare assai pericoloso banalizzare una materia che avrebbe bisogno di ben altre attenzioni e competenze”.
… e di far lievitare i costi per le casse della Regione
Un ultimo appunto riguarda l’aumento delle strutture e dei costi: “Dalle precedenti 4 Centrali operative passeremo a 6: una per ciascuna Azienda sanitaria, quindi 5, più quella di Palmanova. Per far funzionare le 5 nuove strutture – secondo Zalukar – occorreranno per ciascuna 12 infermieri e 1 coordinatore per complessive 65 unità, che sommate alle 36 di Palmanova fanno 101 infermieri, contro i 57 complessivi delle precedenti Centrali. A fronte del risparmio ipotizzato di 1.1 milioni avremo un maggior costo rispetto a prima di 1,6 milioni, portando la spesa complessiva del personale a 4,5 milioni, contro i 2.9 milioni di costo delle vecchie Centrali provinciali 118”.