A pochi giorni dalla loro dismissione, le telecamere della Ztl hanno cominciato a mietere vittime. E i cittadini hanno preso d’assalto la sede dei Vigili urbani di via Girardini, per chiedere spiegazioni e protestare contro gli atti amministrativi, spesso arrivati a casa a decine.
101 euro il prezzo da pagare, scontati a 76,50 se versati nei primi cinque giorni. Ma agli uffici di via Marsala ben pochi si sono presentati, mentre gli altri assaltavano gli uffici della Polizia Locale. Si annuncia una lunga serie di ricorsi, in modo da capire se si tratti di errori degli automobilisti, del personale della polizia locale o dell’occhio elettronico.
Già, perchè le lamentele spesso riguardano orari errati di ingresso al centro: bastano, infatti, pochi secondi di anticipo o ritardo rispetto al tempo comunicato per far scattare la sanzione automatica. Altre volte, invece, si tratta di accessi a varchi diversi rispetto a quelli autorizzati, o ancora targhe segnalate correttamente ma inserite sbagliate nel sistema.
Insomma, un caos amministrativo che rischia di lasciare pesanti strasichi sull’estate udinese. Intanto il primo cittadino di Udine Pietro Fontanini ha contattato il sindaco di Tavagnacco Gianluca Maiarelli, presidente dell’Uti e a capo della Polizia locale, per cercare di trovare una soluzione. Intanto le telecamere della discordia, la cui accensione era stata ritardata più volte per problemi tecnici emersi tutti ora, si spegneranno il primo di agosto, quando la sperimentazione sulla ztl avrà inizio. Ma intanto nelle buche delle lettere continueranno ad arrivare multe e sanzioni, e la coda fuori dagli uffici della Polizia Locale aumenterà, piena di ricorsi e malumori.