L’ultimo saluto a Giulio Regeni si terrà venerdì 12 febbraio, a Fiumicello, nella palestra comunale. I genitori hanno espresso la volontà di celebrare un funerale con rito religioso, officiato da don Luigi Fontanot, parroco del paese.
La salma di Giulio arriverà direttamente da Roma, dove si trova dopo il rientro in Italia dall’Egitto. Non sarà un funerale di Stato, ma le esequie saranno pubbliche. A fine esequie, Giulio riposerà nel cimitero cittadino.
Genitori ascoltati dai pm romani
I genitori in questi giorni sono chiusi in casa, nel loro dolore. Hanno chiesto riservatezza e di non essere presi d’assalto da giornalisti e telecamere. Appena rientrati dall’Egitto anche Paola e Claudio Regeni sono stati ascoltati dai pubblici ministeri romani, confermando che Giulio non aveva mai fatto cenno a rischi imminenti per la propria incolumità, ma che era consapevole di trovarsi in una realtà difficile dal punto vista politico, soprattutto nei giorni in cui cadeva l’anniversario della rivoluzione di piazza Tahir.
Anche gli Usa vogliono la verità
E scendono in campo anche gli Stati Uniti sulla vicenda dell’uccisione di Giulio Regeni. Il New York Times, infatti, afferma che, in previsione della visita del ministro degli Esteri egiziano Shoukry a Washington, dove vedrà Kerry, è probabile che si parli del caso Regeni “visto da molti come un altro segnale allarmante di abusi da parte della forze di sicurezza in un Paese dove detenzioni arbitrarie e torture stanno diventando sempre più comuni”.