L’urlo della montagna pordenonese si sente fino a valle. “Siamo disperati”, premette subito il sindaco di Vito d’Asio, Pietro Gerometta. I mali che affliggono i piccoli Comuni d’alta quota sono soprattutto legati ai servizi o, meglio, ai disservizi. A cominciare dalla sanità.
“Dopo una lunga battaglia – spiega il primo cittadino – abbiamo ottenuto un’ambulanza, posizionata a Pradis, in un punto strategico tra Vito d’Asio e Clauzetto. Ma restano due problemi: presta servizio solo di giorno, dalle 8 alle 20, e per intervenire compie tragitti lunghi e difficilmente spiegabili. E si sa che il tempismo, nelle urgenze, è tutto. Siamo anche disponibili ad affiancare il personale dell’ambulanza con volontari della Protezione civile, pronti a guidare gli interventi attraverso la via più rapida e sicura. Abbiamo segnalato il tutto alla direzione sanitaria, ma senza risposta”.
Anche il servizio dei medici di base (il pediatra è assente) è costellato di ostacoli. “Sul territorio ce ne sono due, ma spesso cambiano gli orari e i sostituti, specie ora che uno è in malattia. Per i nostri residenti, con un’età media piuttosto alta, il rapporto con il medico è fondamentale”.
Molte ombre pure sulla Guardia medica, presente ad Anduins nei giorni festivi (h24) e solo dalle 20 alle 24 nel resto della settimana per servire Vito d’Asio, Clauzetto, Pinzano e Castelnovo. “Il problema che segnalano molti abitanti del territorio è che spesso il medico di guardia non interviene, ma si limita a fare una diagnosi e dare una cura via telefono. E questo comportamento per molti è inaccettabile, visto che in genere le persone chiamano quando stanno davvero male. Inoltre, se non vengono fatte le uscite, alla lunga risulterà che non servono. E questa sarebbe una doppia beffa. La nota positiva, invece, riguarda il prelievo del sangue il martedì, a settimane alterne, a Vito d’Asio e Clauzetto”.
Tasse pagate, zero evasione
Ma c’è un altro nodo da sciogliere. ”Nella nuova legge sanitaria regionale, e vogliamo andare a fondo della questione, pare che siano raddoppiati i fondi per i Comuni il cui Municipio si trova ad almeno 500 metri sul livello del mare. In questo caso, noi di Vito d’Asio saremo estromessi – tuona il sindaco -. Ma si può penalizzare così un territorio, già classificato come depresso? Bisogna che la politica, quella che conta, dia un valore alla vita umana: sono stufo di pacche sulle spalle e di essere chiamato, a parole, ‘eroe’. A volte mi passa la voglia di fare il sindaco. Il bilancio è un rebus, i tagli sono continui e ci apprestiamo alle Unioni dei Comuni senza soldi e risorse, visto che i nostri dipendenti son in età da pensione. Come può un amministratore in queste condizioni dare risposte concrete ai propri cittadini?”.
Gerometta chiude con una considerazione spietata: “Da noi vivono pensionati e operai, ovvero coloro che pagano le tasse. Qui l’evasione fiscale è una perfetta sconosciuta. Eppure i servizi che paghiamo non hanno un livello di decenza”. L’urlo della montagna si sente fino a valle, ma non tutte le orecchie sono disposte ad ascoltarlo.