Una conversazione sugli orti urbani del triveneto e sulle recenti declinazioni della decrescita è il primo evento collaterale della rassegna ‘Immaginario oltre l’arte’, sottotitolato ‘#2 merenda = cose da meritarsi. Il cibo ai tempi della crisi’. Al centro dell’incontro organizzato sabato 13 alle 18 nella Sala Umberto Veruda di Palazzo Costanzi dalla la Casa dell’Arte di Trieste, l’esperienza sul campo di Devis Bonanni, autore dei libri ‘Pecoranera’ e ‘Il buon selvaggio’ editi da Marsilio.
Dieci anni fa, il tecnico informatico friulano si è reinventato contadino, ciclista e boscaiolo, tutto fai da te. Con il progetto Pecoranera, ogni primavera ospita chiunque desideri dare una mano nei campi con i lavori agricoli e conoscere la realtà dei monti friulani con la collaudata formula del wwoofing (World-Wide Opportunities on Organic Farms, opportunità globali nelle fattorie biologiche), che mette in contatto le fattorie biologiche con chi voglia offrire il proprio aiuto in cambio di vitto e alloggio per toccare con mano le esperienze di vita e la scelta dell’agricoltura biologica nel proprio paese o all’estero.
Decrescita, orti urbani, prodotti a ‘km 0’, Ogm, veganesimo, crudismo, introduzione di insetti nell’alimentazione, food design, evoluzione del gusto, rifiuti, riciclo, spreco sono tra i temi trattati alla rassegna – un’esposizione di 22 artisti di 13 associazioni -, anche con l’aiuto di esperti del settore mode, tendenze, filosofie, nuove pratiche e ricerche avanzate su cibi e alimenti.
L’incontro, moderato da Massimo Premuda, presidente della Casa dell’Arte, prevede gli interventi degli assessori Elena Marchigiani e Andrea Dapretto sulle politiche attive innescate dal Comune di Trieste per l’utilizzo degli orti urbani da parte della cittadinanza, la relazione di Michele Savorgnano del collettivo Spiazzi Verdi sugli orti urbani veneziani e quella del progetto Josef attivato sul Carso triestino da Enrico Maria Milič per la diffusione di una cultura della terra e dell’autosufficienza.