Parte mercoledì 3 e prosegue fino al 7 giugno negli spazi urbani di Gorizia, con eventi e spettacoli che coinvolgeranno anche Trieste, Nova Gorica e Miren-Costanjevica, la prima edizione di ‘InVisible Cities’, Festival internazionale della multimedialità urbana promosso dall’associazione Quarantasettezeroquattro in collaborazione con 13 partner europei.
Si tratta di una residenza artistica che comprende cinque giorni di workshop, installazioni, live performance e spettacoli per indagare e agire sulla città attraverso le arti digitali e i linguaggi della multimedialità e dell’interattività. In occasione delle celebrazioni del centenario della Prima guerra mondiale, questa prima edizione della rassegna è stata dedicata al tema ‘Le città e la guerra’.
Alcune sezioni del festival indagheranno i modi in cui l’arte multimediale e le nuove tecnologie digitali possono contribuire alla riflessione sul tema, facendo emergere la storia e le molteplici memorie conservate nelle città, lungo le strade, nei palazzi, ma anche all’interno degli spazi domestici. Una riflessione a tutto campo sull’impatto delle guerre sugli spazi urbani e sulle persone che li vivono, tenendo conto che Gorizia, durante la Grande guerra, si trovò al centro del conflitto, sia dal punto di vista militare, sia sul quello simbolico, visto che il fiume Isonzo ha rappresentato il teatro di dodici fra le più sanguinose battaglie tra italiani e austro-ungarici tra 1915 e 1918.
Spazio vivo, composito, in perenne mutamento, fatto di case, strade, piazze, cortili, edifici industriali e aree verdi compongono un mosaico carico di suggestioni visive, sonore e tattili profondamente legate alla fisicità e alla concretezza dei luoghi, ma anche ai gruppi umani che li abitano, il festival è un confronto con lo spazio urbano. Uno sguardo a 360 gradi, capace di esplorare e agire sulla città attraverso le arti digitali e il dialogo tra media e linguaggi differenti, sfruttando stimoli e contraddizioni che emergono dall’interazione tra artisti e pubblico.
Ricchissimo il programma di installazioni – anche interattive -, videoproiezioni, sculture sonore (in piazza Vittoria, piazza Sant’Antonio, corte Bratina, corso Verdi…), workshop, incontri e tanto altro ancora. Molte anche le performance artistiche, le proiezioni e gli spettacoli, in diversi casi pensati appositamente per il territorio: tra questi, una dedica speciale alla Grande guerra da parte del compositore pordenonese (di fama nazionale) Teho Teardo, il teatro-danza ‘Ruedis’ di Arearea e, per l’inaugurazione, uno spettacolo dedicato a Nora Gregor.