Un ritorno al passato, guardando al futuro, con filo conduttore la città di Spilimbergo. Sono questi glie elementi che compongono la mostra internazionale del collettivo “Mosaizm” in programma nella città del mosaico a palazzo Tadea dal 26 settembre al 25 ottobre, al cui taglio del nastro sarà presente Philippe Daverio. Il critico d’arte, prima di dare il la alla mostra, terrà una lectio magistralis all’aperto in piazza Castello, trattando proprio il tema legato al mosaico. L’iniziativa rientra nel calendario della seconda parte di un progetto culturale sostenuto dalla Regione con il quale l’amministrazione comunale di Spilimbergo ha voluto mettere in luce la figura di un suo concittadino illustre vissuto nel ‘500, ossia Dominico Bianchini detto il Rossitto. Artigiano mosaicista nonché musicista, questo personaggio si è distinti allora in Italia e all’estero sia per i suoi capolavori artistici sia per le intabulature, ossia composizioni musicali dedicate a liuto.
In questo ambito, il progetto prevede la realizzazione di una mostra d’arte contemporanea dedicata al mosaico e allestita a palazzo Tadea in piazza Castello. Protagonisti saranno sette ex allievi provenienti da Germania, Francia, Danimarca, Croazia e Italia che hanno frequentato la scuola di Spilimbergo tra il 2001 e il 2004 e che poi si sono affermati in varie parti d’Italia e del mondo con le loro opere. Insieme hanno dato vita al collettivo Mosaizm, un movimento filosofico e morale di nuova generazione che pone al centro l’arte musiva in tutte le sue forme espressive e nel rispetto della tradizione. La “Irene di Spilimbergo” ha dato quindi loro le radici e ora li vede emergere ognuno con il proprio stile ma con la stessa passione e voglia di parlare ed esprimersi attraverso il mosaico.
La mostra racchiude complessivamente xx opere di diversa natura e fattura, a ricomprendere tutti gli aspetti e le tipologie artistiche legate a questa forma d’arte. Si va dall’utilizzo delle tessere colorate e dorate alle installazioni create servendosi degli smalti. Ci sono poi i lavori in ferro battuto e marmi che si accostano alle riproduzioni create con ceramica, vetro colorato e cemento. Non mancano poi, tra i materiali utilizzati, ciotoli, conchiglie e ardesia colorata. Per quanto riguarda il tipo di opere messe in mostra, si va da quelle pavimentali alle decorazioni su pietra, passando attraverso i quadri tradizionali e le grandi opere parietali. Le tecniche diverse adottate dagli artisti fanno parte dell’approccio sperimentale che il collettivo ha sempre avuto come riferimento. Il loro obiettivo è infatti quello di mostrare il processo creativo di una certa idea piuttosto che mirare all’impatto estetico puro o a effetti sorprendenti e originali. Le immagini dei lavori esposti e una breve presentazione del collettivo saranno raccolti in un catalogo fotografico edito appositamente per l’occasione. In caso di maltempo, l’intervento di Philippe Daverio si terrà nell’auditorium del Teatro Castello in piazza Duomo.