Una novità assoluta nel panorama culturale friulano nell’ambito delle rassegne della Triennale europea dell’incisione, storico ciclo di mostre dedicate all’opera grafica di artisti internazionali, partito nel 1981 a Grado e dal 2009 a Villa Manin di Passariano, dove ha presentato – tra l’altro – un omaggio a Picasso, un focus sull’incisione contemporanea in Friuli e le personali di Safet Zec, Mimmo Palladino e Joe Tilson. Senza contare le opere esposte in vari centri della regione di grandi protagonisti europei come Dürer, Piranesi, Toulouse-Lautrec e Mirò.
La mostra che si apre venerdì 2 documenta il mondo immaginativo di Sandro Chia (Firenze, 1946), uno dei cinque protagonisti della Transavanguardia italiana assieme a Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Paladino. Sostenuto da Achille Bonito Oliva, Chia è apparso sulla scena alla Biennale di Venezia del 1980, determinando il ritorno alla pittura, al disegno, all’incisione e alla scultura, cioè ai linguaggi tradizionali dell’arte. Amico personale di Andy Warhol e frequentatore abituale della sua Factory, Chia è stato partecipe attivo della grande stagione di rinnovamento dell’arte internazionale a New York (dove ha vissuto per oltre un ventennio) negli Anni ’80, ha partecipato a più edizioni della Biennale di Venezia e alle maggiori rassegne internazionali. Attualmente vive e lavora tra Miami, New York e Roma.
‘Sandro Chia. L’opera grafica’, curata da Alvise Rampini, si colloca perfettamente all’interno del progetto di diffusione della conoscenza dei maestri d’arte incisoria voluto dalla Triennale dell’incisione. Per l’occasione, saranno esposte cinquanta opere scelte direttamente dall’artista. Caratterizzate da una figurazione fantastica e da una decisa libertà espressiva, raccontano un’affascinante ricerca nel campo della grafica d’arte. Acqueforti, litografie e collage si susseguono col linguaggio tipico di chi ha fatto parte delle neoavanguardie europee e statunitensi Anni ’70-’80, quando la rivendicazione e la disinibizione nell’uso di qualsiasi procedimento tecnico erano i baluardi della contemporaneità.